Principale Arte, Cultura & Società La Orchestra Sinfonica Metropolitana all’aperto, nel cortile del ‘Salesiani’ di Bari

La Orchestra Sinfonica Metropolitana all’aperto, nel cortile del ‘Salesiani’ di Bari

Non ci è parso vero assistere, quasi per caso, vista la scarsa pubblicità, martedi 11 maggio-ore 19 ad un concerto della Orchestra sinfonica di Bari altrimenti detta «metropolitana». Finalmente! si dirà (come noi stessi abbiamo sussurrato) si suona dal vivo e non in streaming: gioia e dolore di chi la musica la fa e la sa ascoltare.

Protagonista sul podio come direttore, ma fatto insolito! anche come solista al violino, c’era il musicista svedese Ola Rudner: dato questo assolutamente inconsueto nel novero delle orchestre di (quasi) tutto il mondo in cui appunto c’è il direttore che muove braccia e corpo, con al suo fianco un solista che suona con lui, e con i proff. d’orchestra i quali l’accompagnano in un concerto o di Beethoven, o di Brahms, Ciaikovsky, Sibelius o Mozart.

E proprio Mozart, tutto Mozart, si trattava di ascoltare in questo extra-ordinario concerto che tale è stato per vari motivi .

Innanzi tutto la sede del grande cortile interno e all’aperto dell’Istituto ‘Redentore’ dei Salesiani; quindi l’agognato distanziamento del pubblico; infine il direttore che dirigeva ma anche suonava (eccome!) il violino nella sua interpretazione del bel Concerto in sol magg. di Mozart. Una sorpresa nella sorpresa è stata in effetti ascoltare e ammirare questo violinista-direttore e viceversa (lui ha poi anche diretto la Sinfonia Haffner di Mozart).

Il m° Rudner si è presentato al pubblico con tanto di inappuntabile frac nero, evidentemente per sottolineare la sua storia artistica da quando arrivò VI ad una edizione del prestigiosissimo Concorso Paganini di Genova e da quando poi è stato assistente di Sàndor Végh in qualità di Konzertmeister.

Questo direttore-violinista ha poi collaborato con la Camerata Salzburg, nel 1995 ha fondato la Philharmonia Wien ed è stato in Australia nominato direttore principale della Tasmanian Symphony Orchestra, sino a che dal 2003 è stato direttore stabile dell’Orchestra Haydn di Bolzano.

Concerto pertanto affascinante per tali e altri motivi e che, a nostro (im) modesto parere, avrebbe meritato molta più pubblicità e attenzione, stante la storia pluridecennale di questa orchestra barese che patisce un isolamento di fatto in quanto è ancora senza una propria sede in cui mostrare la propria valentìa.

La musica a Bari e in Puglia, insomma, non può e non deve essere soltanto il teatro Petruzzelli, e le orchestre sinfoniche provinciali e/o regionali devono finalmente entrare a far parte del più ampio tessuto cultural-musicale regionale- pugliese.

Pierfranco Moliterni

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