Principale Politica Draghi premier gratis. E gli altri politici privilegiati?

Draghi premier gratis. E gli altri politici privilegiati?

di Roby Guerra

La notizia in sé è clamorosa, ma (non…) stranamente mica ha sollevato (e ancora in pandemia…) logiche considerazioni.

Onore certamente al Premier (ovvio senza retorica, può ben permetterselo, vista la sua storia ad alti livelli d’incarichi internazionali, europei e italiani),  tuttavia, a quanto pare, un’ oasi nel deserto, il caso positivo di Draghi, in  una casta politica eterna italiana, la più pagata in Europa e  globalmente e storicamente la meno efficiente (eufemismo) sempre in Europa.

Già, fin dallo scoppio della pandemia, ci ha lasciato alquanto perplessi, l’assenza di rinuncia agli stipendi dei parlamentari , presidente della Repubblica in primis (quasi tutti “maturati” nella sostanza diversamente vitalizi a vita), da destinare invece, vista l’emergenza, come fondo sociale per gli italiani in difficoltà.

Il che è rivelatore dello stato delle cose, da sempre, sull’essenza dei Politici e della Politica italiana, quale mero ufficio di collocamento elettorale dorato.

E uno storico libero (se esistono..) vedrebbe un filo d’arianna persistente che risale fin dall’Unità d’Italia, l’Italia sempre incompiuta, in tutti i settori, via via in decadenza esplosa dopo Tangentopolis.

Prima in genere i politici italiani salvavano le apparenze e garantivano un minimo di competenza fisiologica, pur in quadri globali pur sempre mistificanti. Ad esempio, per parlare del Sud, mai lo Stato è stato l’opposto delle varie mafie, ma sempre in simbiosi, ecc. ecc, come una scatola cinese gigante per il Sistema Italia, con sfumature e parabole magari diverse, per inefficienza e mistificazione, a volte fisiologiche, a volte eclatanti.

Senza entrare in infiniti dettagli, qua non pertinenti in sede giornalistica, pure la News clamorosa (ma rimossa ovunque) di Draghi premier gratis, riassumendo, solleva importanti.. .considerazioni sul futuro (utopico ne conveniamo, ma possibilissimo, solo la casta persistente lo considera inconcepibile), invece desiderabile e che strutturalmente darebbe dignità a una classe politica intera (ai minimi termini nei consensi popolari e degli italiani).

Sarebbe una riforma rivoluzionaria per una Italia finalmente evoluta, realmente democratica.

Ad esempio, oltre a rivedere, ponendo a priori certe clausole, la forma di democrazia in Italia, tutti possono votare, ma non tutti (in assenza di competenze specifiche dimostrabili pubblicamente) sono eleggibili,. oltre ad abolire il solito senato vetusto e inutile (solo una fissazione freudiana burocratica e gerontocratica,,,), ben venga questo nuovo paradigma economico in un certo senso.

Stipendi dei parlamentari?  A parte, a seconda dei vari Ministeri giusti diversamente privilegi per la prassi competente specifica (ad esempio, chiaro che il ministro della cultura avrebbe diritto a esenzioni per musei, mostre, eventi ecc, viaggi (almeno in parte, il resto in videoconferenze) per operare concretamente, sinergie, trattative, ecc.,  si fissi semplicemente un tetto per la retribuzione ministeriale, non superiore a quella per gli operai (tanto per intenderci).

Chiaro, come non fidarsi di politici così virtuosi? Per due mandati- se rieletti-  poi, non uno di più.

Sarebbe impossibile creare caste politiche. La politica restituita a quella che dovrebbe essere come scritto da secoli ormai in infiniti tomi tutti finora violati.

La politica come opzione provvisoria e missione virtuosa vero laica.

Chiaro, balza solare una problematica, però, nell’eterna Italia? Chi si candiderebbe?

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