La Poesia è per tutti
foto di copertina Federico Garcia Lorca
… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile
Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.
Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.
Buona Poesia!
Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte
redazione@corrierepl.it
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Il 14 maggio 1935 nasceva a San Salvador, Roque Dalton García, poeta, giornalista e rivoluzionario salvadoregno. Era figlio illegittimo di un immigrato statunitense, Winnall Dalton, e di una infermiera salvadoregna, da cui prese il nome e con cui crebbe.
Iniziò i suoi studi in un collegio gesuita, e si trasferì in Cile per studiare Diritto. Fondò, nel 1956, il Círcolo Letterario Universitario.
Nel 1960 fu incarcerato per attività rivoluzionarie, rischiando, per le accuse che gli venivano mosse, la condanna a morte. Tuttavia l’allora IL dittatore colonnello José María Lemus fu deposto e Roque venne scarcerato ma fu costretto a lasciare il Paese. Iniziò a viaggiare.
A Cuba, oltre a distinguersi in attività culturali, divenne amico personale di Fidel Castro. Roque Dalton è considerato figura di primo piano nell’ambito della letteratura latino americana.
Oltre alla vasta produzione di articoli e saggi, la sua opera è composta soprattutto di poesie e racconti.
La sua poesia si può inquadrare nel filone nazional-popolare: ricorrenti sono i temi del suo Paese, della giustizia e della libertà.
COME TE
Io, come te,
amo l’amore, la vita, il dolce incanto
delle cose, il paesaggio
celeste dei giorni di gennaio.
Anche il mio sangue freme
e rido attraverso occhi
che hanno conosciuto il germinare delle lacrime.
Credo che il mondo è bello,
che la poesia è come il pane, di tutti.
E che le mie vene non finiscono in me
ma nel sangue unanime
di coloro che lottano per la vita,
l’amore,
le cose,
il paesaggio e il pane,
la poesia di tutti.