Principale Arte, Cultura & Società Poesia. ‘Poesia e… Quotidiano’

Poesia. ‘Poesia e… Quotidiano’

Quotidiano

La Poesia è per tutti

foto di copertina  Federico Garcia Lorca

… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile

Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.

Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Buona Poesia!

Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

redazione@corrierepl.it

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L’11 maggio 1951, nasce a Maglie (Lecce), Salvatore Toma. Proveniente da famiglia di fiorai, frequentò il Liceo classico,  ma non volle proseguire gli studi, anche se da solo continuò ad approfondire intensamente i poeti che amava. In vita pubblicò sei raccolte di poesie, dal 1970 al 1983: Poesie, Ad esempio una vacanza, Poesie scelte, Un anno in sospeso, Ancora un anno e Forse ci siamo. Viveva in una casa di campagna, nel rione “Ciancole” e possedeva un allevamento di alani. Morì nel 1987. La sua fama è accresciuta a livello nazionale dalla pubblicazione della raccolta di poesie Canzoniere della Morte (Einaudi, 1999), a cura della filologa Maria Corti. Il volume Ancora un anno, edito da Capone nel 1981, contiene molti dei testi raccolti dalla stessa Corti. Nel 2020 vengono pubblicate nella loro interezza, in un volume edito da Musicaos Editore, le sei raccolte dell’autore.

Da   ANCORA UN ANNO

Ti si intravvedeva
fra le antiche mura
svagata nel gioco delle onde
camminare sul bagnasciuga
leggera nel vento la tua veste chiara
il tuo sguardo distratto
lontanamente rapito.
Risuonava il mare quel mattino
dei colpi del maestrale
ma nulla sciupò il tuo sguardo
il tuo incedere di marmo
nemmeno il saperti lì sola
smarrita da sempre.

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