Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Il sogno Aldo Moro raccontato da Annalisa Stefani del Liceo Moscati

Il sogno Aldo Moro raccontato da Annalisa Stefani del Liceo Moscati

Riceviamo e pubblichiamo una bella riflessione di una studentessa del Liceo Moscati di Grottaglie su Aldo Moro, nell’anniversario del suo assassino.
9 maggio 2021 – 9 maggio 1978

di Annalisa Stefani – 2A economico sociale 

Lo Stato a servizio per l’istruzione del cittadino secondo il sogno di Aldo Moro il Professore e Politico.

In un articolo apparso qualche settimana fa sulla Gazzetta del Mezzogiorno, l’onorevole Gero Grassi ha parlato dell’importanza che riveste la figura di Aldo Moro nelle scuole che attivamente lo ricordano, ne studiano la vita e che riflettono sulla sua politicasottolineandone i pregi e gli esempi di competenza e amore per lo Stato e non dimenticando le implicazioni economiche, sociali e culturali che tale politico e giurista ha generato. Tra le altre cose,nell’articolo, alcuni punti vanno portati alla riflessione di tutti noi; Gero Grassi, infatti, scrive: Raccontare Moro significa parlare di libertà, democrazia, verità. Tutti valori perseguiti dal politico pugliese con forza, capacità e coraggio. Aldo Moro di coraggio ne ha avuto e sta a noi non dimenticare ma non basta. Come ribadisce Grassi nel suddetto articolo bisogna pensare e ripensare alla sua figura allo stesso modo dei grandi avvenimenti storici affinché non si abbatta su di lui l’oblio, la dimenticanza di un grande esempio di virtù e competenza politiche al servizio dei cittadini. Il 16 marzo Moro verrà rapito dalle Brigate Rosse dopo l’uccisione di tutta la sua scorta. Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di prigionia, al termine di un cosiddetto processo del popolo, Moro verrà assassinato dai brigadisti e il cadavere fatto ritrovare il giorno stesso in una Renault 4 rossa in via Caetani, in pieno centroa Roma, tra Piazza del Gesù e via delle Botteghe Oscure. Gero Grassi durante un’intervista ha detto: Aldo Moro sta pagando con la sua vita per conto di tutti noi. Queste due date, il 15 marzo e il 9 maggio, devono rimanere impresse nella memoria, non solo di noi studenti e della comunità educante, ma di tutti gli Italiani, proprio come Gero Grassi si augura. Considerare e studiare Aldo Moro da più punti di vista, diverse prospettive e studi…è questo il modo con cui noi studenti possiamo fare nostro il suo esempio. Aldo Moro è stato un esempio in ambito culturale e scolastico. Riassumere in poche righe la grandezza del Presidente Moro sarebbe impossibile ma ci focalizziamo su tre aspetti specifici. Aldo Moro è stato Ministro della Pubblica Istruzione dal 1957 al 1959 ed era già docente universitario: nel 1941 diventa professore di Filosofia del Diritto, di Storia e Politica presso l’università di Bari. Il primo novembre del 1963 ottiene la cattedra all’Università “Sapienza” di Roma dove insegna Diritto e Procedura penale. Il professore Moro per i suoi studenti era un punto di riferimento e non solo dal punto di vista accademico. Per lui l’istruzione e l’insegnamento erano fondamentali. Una Legge impensabile enecessaria di cui il Ministro dell’Istruzione Moro è padre, è la Legge del 7 febbraio 1958 la quale disciplina la materia scolastica dell’Educazione Fisica e che chiarifica aspetti fondamentali come quello legato alla competenza necessaria per poterla insegnare e, soprattutto, il riconoscimento alla materia stessa dell’obbligatorietà. E non si può dimenticare che con Aldo Moro viene introdotto l’insegnamento nella scuola italiana della materia dell’Educazione civica (nell’anno scolastico 1958-1959) e,quando è nuovamente al Ministero dell’Istruzione, nasce nel 1962 la scuola media unica e obbligatoria (L. n. 1859 del 31.12.1962).
Ma come professore com
era Aldo Moro?
Moro, oltre ad essere stato un onorevole politico, è anche stato un insegnantecompetente. Questo aspetto è stato raccontato in un docu-film del 2018 per la regia di F. Miccichè intitolatoAldo Moro, il Professore”, con protagonista Sergio Castellitto nel ruolo del politico pugliese. L’aspetto messo in evidenza è proprio il rapporto che Moro instaura con i suoi studenti. Infatti, egli viene descritto da questi ultimi come un professore sempre disponibile al confronto e pronto a coinvolgerli in attività al di fuori dell’Università. Il film esalta il rispetto e la stima che gli studentiavevano nei suoi confronti. Un rapporto quasi conflittuale, ma, il più delle volte, d’amicizia sincera e fatto di scambi di opinioni. Questo film ha mostrato un aspetto dello stimatissimo politico poco conosciuto da noi giovani studenti. Ambientandolo all’interno dei luoghi reali in cui lui stesso insegnava, ci si immerge meglio nella realtà in cui viveva, sottolineandone le angosce e le situazioni difficili, alternate a momenti di spensieratezza passati con i suoi alunni. Si può notare come quegli anni fossero stati pesanti e difficili per tutta la Nazione.  Inoltre, lo scopo di questo docu-film, è proprio quello di sensibilizzare e far conoscere anche ai più piccini la sua storia in modo più semplice, per far sì che tutti si rendano conto di quanto Moro abbia dato sia politicamente che in ambito accademico. La sua competenza e la sua battaglia per il merito sono sempre apparse come una bella novità e la sua morte ha rappresentato per il Paese una frattura. La domanda sorge spontanea: che cosa avrebbe fatto se non fosse stato ucciso? Avrebbe continuato il suo lavoro di docente? E la sua carriera politica? Avrebbe continuato a lottare per le sue idee e per la giustizia? “Quale che sia la posizione nella quale ci si confronta, qualcosa rimane di noi negli altri e degli altri in noi”disse Moro. Apparentemente, non si pensa che ciò possa essere possibile, ma se ci si riflette, si può notare come questa frase sia veritiera. Molto spesso ci si ritrova a scontrarsi con pareridiscordanti, eppure, durante il confronto, ci si può rendere conto che, ciò che si sta dicendo, non è del tutto sbagliato. Si potranno avere pareri diversi, ma ognuno di esso rimarrà, nonostante tutto, impresso in chi avrà espresso una posizione differente da quella espressa da un’altra persona.o

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