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Giornata dell’ecologia domenica 2 maggio promossa dal “Gruppo Sei Murgiano. Le Città del Parco”

Foto di gruppo in un momento di pausa

Giovanni Mercadante 

Tantissimi volontari a raccogliere rifiuti abbandonati alla periferia.

Sensibilità e grande partecipazione di papà e mamme con al seguito i loro bambini a difendere l’ambiente dagli sporcaccioni che abbandonano i rifiuti. 

La giornata dell’ecologia, promossa e battezzata dal Gruppo Sei Murgiano-Le Città del Parco:  “Cleaning day”, ha visto la partecipazione attiva del coordinatore Raffaele Barone insieme ai tanti altri collaboratori: avv. Domenico Laurieri, Dony Vent (Donatella Ventura), Francesca Ciccimarra, Rosa Genco, Caterina Pellegrino, Paola De Lucia, Domenica Baldini, dr. Lorenzo Giorgio, Paolo, Angelo e molti altri di cui non si conoscono i nomi. E cosa dire delle mamme Nunzia e Nadia che hanno portato i loro piccini: Eva, Meryem e Naima. 

Tanto sole primaverile ed entusiasmo alle stelle per chi ama la natura.

                     Il Presidente Francesco Tarantini con Raffaele Barone a sinistra

A questo importante appuntamento non ha voluto mancare il Presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, che si è presentato personalmente con la macchina di servizio fornendo dei kit per la pulizia (cappellini, guanti, pettorine e buste),  insieme all’Assesora all’Ambiente di Altamura Loretta Moramarco che ha interessato la Teknoservice per raccogliere le montagnole di rifiuti che sono state accatastate lungo i margini della strada principale e quelle adiacenti.

Tutti i consiglieri di maggioranza e di opposizione, seppur invitati, fa sapere una voce dal coro,  “non hanno dimostrato alcun interesse a questo gesto d’amore per la tutela dell’ambiente. Ottimo esempio” –  ha concluso sempre la voce anonima con la mascherina, in senso ironico e di sfida;   “I cittadini non dimenticheranno”.

Un piccolo imprenditore di origine albanese (un certo Fiore) che opera sul territorio, invece, ha accolto l’invito  dimostrando piena disponibilità. Ha caricato sul suo automezzo centinaia di carcasse di gomme e  le ha trasferite  presso un gommista autorizzato. Insomma, uno straniero ha dimostrato senso di appartenenza. Un gesto pieno di altruismo.

Questo lavoro, completamente gratuito, è un esempio di grande partecipazione attiva della comunità partita dal basso.

Le strade interessate alla bonifica sono state via Vecchia Cassano fino al sito archeologico di Belmonte, e un’altra via laterale, dove  i rifiuti ingombranti come materassi, carcasse di pneumatici,  sanitari, addirittura una vasca da bagno abbandonata sotto la scarpata della ferrovia, carcasse di televisori, erano presenti in ogni dove. Insomma un campionario di rifiuti da far rabbrividire per diverse  tonnellate                   

Il punto d’incontro è stato nell’anzidetta Via vecchia Cassano  presso la pizzeria “100 metriquadri”  poco prima del ponte della circonvallazione.

Cosa spinge gli sporcaccioni a gettare i rifiuti in campagna, ai margini delle strade, nei terreni coltivati ad ortaggi, a cereali, a legumi? E’ un fenomeno spregevole che non può essere più tollerato. Un conto non avere i cestini nel centro abitato, l’altro   invece è  di abbandonare di proposito sia i rifiuti domestici (scarti di cibo) che materiali ingombranti (materassi, cartoni, divani, gomme, televisori, scarti di eternit) che inquinano l’ambiente. Chi fa un gesto così deplorevole, non vuole bene alla propria famiglia, perché certi comportamenti sono emulati dai figli e affini.

Le aziende di nettezza urbana   sia ad Altamura che altrove in Italia accettano i rifiuti nei loro punti di raccolta, perché è un servizio pagato dai Comuni, a cui contribuiscono tutti i cittadini pagando le relative tasse, piuttosto salate.

Chi abbandona i rifiuti fa  un atto ignobile contro la comunità; comunque gli costa molta più fatica: caricare l’oggetto ingombrante  (ci vogliono più persone) e portarlo  a diversi chilometri dalla sua abitazione con il rischio di essere beccato da una fototrappola o denunciato da un altro cittadino per l’azione illecita.

Non siamo nella terra dei fuochi (Campania), ma il fenomeno si sta manifestando con forte intensità da diverso tempo. Le azioni repressive delle fototrappole sono un deterrente di scarsa efficacia, perché non è con una decina di questi sensori che si possono limitare le azioni delinquenziali. Qualcuno si è chiesto perché non coinvolgere il 7° Rgt. Bersaglieri con delle ronde a far  pattugliare il territorio H24?

La Polizia locale ha poco personale, le fototrappole sono poche, i cittadini non possono sostituirsi alle autorità. Allora, cosa fare, hanno fatto eco  i partecipanti alla giornata ecologica? La risposta passa all’Amministrazione Melodia per debellare questo fenomeno incivile.


Un automezzo della Teknoservice al punto di raccolta

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