Principale Arte, Cultura & Società Un discepolo francescano di Dio tra di noi: Padre Pio D’Andola

Un discepolo francescano di Dio tra di noi: Padre Pio D’Andola

di Giovanni Mongelli

Il nostro carissimo Padre Pio D’Andola compie 90 anni in concomitanza con i suoi 64 anni di sacerdozio, tantissimi auguri Padre da parte di tutta la città di Castellana Grotte, un longevo padre francescano che si occupa del Convento dei frati francescani, oltre ad accudire e tener cura della nostra Santa Patrona di Castellana Grotte Maria Santissima della Vetrana che in questa settimana dal 24 al 27 aprile ricorre la consueta festa d’aprile di Castellana Grotte.

Un Padre calmo, serafico, buono, amico, padre, tutto per noi e per la popolazione, con servizio pure in Terra Santa ogni anno.
Padre, un comandamento dice di non uccidere ma tu hai ucciso l’anzianità quando sei nato, ecco perché sei sempre giovanile, non invecchierai mai non conoscerai mai vecchiaia; come Padre Pio, un vero santo che Dio ci ha donato in cielo in terra. Padre ricordo persino il tuo hobby per eccellenza, il suo cavallo di battaglia oltre la chiesa la religiosità: essere un buon radioamatore. Ricordiamo il vecchio mercatino del radioamatore a Castellana Grotte, la tua mitica “Radio Grotte”.

Risposta ad intervista di Padre Pio, Gaetano D’Andola:

Io sono venuto qui a Castellana Grotte nel 1958, il 5 dicembre, al convento. Nel ’59 ho partecipato alla prima festa della Madonna della Vetrana nella processione di aprile, mentre a quella di gennaio non ho partecipato; tornai subito a Napoli per la mia tesi di laurea in scienze naturale, e il convento è stato completamente rinnovato nei pavimenti e in tutti gli intonaci, e son state rifatte tutte le tettoie. Sono state rifatti alcuni interni perché molto fatiscenti, e nel ’66–’67 è stata rinnovato completamente tutto l’interno della chiesa.

Per quando riguarda l’esterno, la cupola credo sia stata costruita nel ‘700, all’origine della chiesa stessa, esattamente nel 1691, e le vaionliche create dalle officine di Capodimonte di Napoli; in più il lavabo che è stato conservato in sacrestia, nel 1754.

Il mio nome Padre Pio fu dato dopo il concilio, perché bisognava dare a tutti i frati un altro nome, cosa che accade anche ai papi. Il mio nome di nascita è Gaetano, dopo cui son diventato Pio, dal momento che gli altri nomi erano stati già scelti. Ero solo un ragazzo, avevo 15 anni, e non conoscevo Padre Pio del Gargano se non grazie agli studi sul Gargano – esattamente a San Marco in Lamis. Avevamo molte visite a Padre Pio, e in una delle visite abbiamo famigliarizzato, fatto, parlato, scherzato e alcuni dicevano: “Ah, tu ti chiami Pio, mi raccomando portati bene!” detto in dialetto pugliese. Così partecipavo con i frati a pranzo, stando in camera di Padre Pio, avendo delle famigliarità importanti, diventando anche io Padre Pio. Castellana Grotte è stata sempre una città mariana, difatti qui sulla collina c’era una cappellina dedicata alla Madonna e un affresco sull’altare del 1300; quell’affresco è una pittura, un’icona bizantina, fatto su lastra di pietra. Nel 1690 scoppiò una peste dovuta ad un’infezione causata da una nave proveniente dalla Jugoslavia e dai topi che hanno infestato questa città dando inizio al vaiolo.

Si dice che la Madonna apparve a due sacerdoti che andarono sulla collina con una lampada d’olio vicino la sua immagine che disse loro: “Bagnatevi la fronte col dito con l’olio santo della Madonna, e così sarà tutto guarito”.

Salvò il paese di Castellana Grotte.

Il governo allora, per evitare che il vaiolo si diffondesse oltre la regione, alzò un muro di cinta in pietra che circondava Mola, Putignano, Martina Franca, Fasano e tutti paesi nei dintorni; sulle mura c’erano i soldati e per evitare la morte, la Madonna intervenne, e tra l’11 e il 12 gennaio c’è stata la guarigione della peste dappertutto. L’olio è stato così definito speciale da alcuni devoti di Mola di Bari, e il miracolo è stato dichiarato persino da un notaio civile perché questo portento era stato causato da un fenomeno soprannaturale.

La mia missione a Gerusalemme è accompagnare i pellegrini, illustrando i bisogni di quella terra, perché lì è nata la nostra fede che si riscopre tornando a casa, è una fede riscoperta in Terra Santa, e lì si incontra veramente Cristo.  Nei luoghi dove lui è passato, vado anche con alcuni volontari per dei lavori senza scopo di lucro; porto potatori, elettricisti, muratori, piastrellisti, ingegneri, tecnici di televisioni ed internet. Loro sono i custodi ufficiali di tutti i santuari della santa sede ufficialmente.

San Francesco è andato nel 1219 avendo già mandati cinque frati nel 1217, poi finalmente 1342 Papa Clemente VI con una doppia bolla ha consacrato la nascita della custodia della Terra Santa da parte di tutti i francescani, affidando a loro la conservazione dei luoghi. La religione è nel cuore dell’uomo e siccome Gesù ci ha insegnato il vangelo noi cristiani cattolici seguiamo il vangelo secondo come ci ha insegnato la chiesa di Roma, la chiesa romana medio latina. Nel corso dei secoli ci sono state persone che l’hanno pensata diversamente, ci sono cristiani, cattolici, armeni d’oriente, cattolici maroniti, etiopi, cristiani non cattolici, ortodossi, differenze per motivi teologici, ma seguendo sempre il vangelo.

Non dappertutto c’è guerra, Israele ha occupato parte della Palestina e nel 1947 ha dichiarato lo stato ebraico, e la Palestina è stata legata a un certo posto; non si può dichiarare uno Stato ma un’amministrazione palestinese. Però bisogna dire che gli arabi sono cristiani o musulmani, ci sono ebrei che sono cristiani e arabi che sono musulmani. Quindi gli arabi sono di cittadinanza israeliana, cristiani maomettani islamici. La Madonna è la Madonna di tutti, Gesù sulla croce ci ha regalato la Madre che è la Madonna data a tutti noi, anche ai non credenti, tutti siamo considerati figli di questa Madre speciale. I castellanesi devono coltivare il culto dei loro e dei nostri padri che hanno elevato il culto di questo santuario, questo santuario l’hanno fatto i castellanesi come anche il disegno molto ammirato e apprezzato. Quando vado a Gerusalemme porto sempre con me l’immagine del convento di Castellana Grotte, è molto bello in Terra Santa.

Redazione Corriere di Puglia e Lucania

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