Principale Attualità & Cronaca Riaperture dal 26 aprile: tornano le zone gialle, carta verde per viaggiare

Riaperture dal 26 aprile: tornano le zone gialle, carta verde per viaggiare

Lo prevede la bozza del dl che andrà all’esame del cdm. Arriva la ‘carta verde’ per consentire gli spostamenti fra Regioni.

Dal 26 aprile arrivano le prime riaperture con il ritorno alle fasce gialle: lo prevede la bozza di decreto che andrà all’esame del Cdm, le cui linee erano state annunciate venerdì scorso dal premier, Mario Draghi. Per spostarsi da una Regione all’altra arriva la ‘certificazione verde’ che dovrà comprovare lo stato di avvenuta vaccinazione o la guarigione dall’infezione o l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo al virus. “La certificazione verde Covid-19” che comprova l’avvenuta vaccinazione “ha una validità di sei mesi ed è rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato”.

Il dl prevede che, in fascia gialla e arancione, dall’1 maggio al 15 giugno, saranno consentite le visite a casa di amici fino a un massimo di quattro persone oltre a quelle conviventi e ai minorenni. Naturalmente ciò potrà avvenire dalle 5 del mattino fino alle 22, dato che il coprifuoco viene mantenuto.

Quanto ai servizi di ristorazione e bar, dal 26 aprile saranno riaperti quelli al’aperto, anche di sera, sempre fino alle 22, mentre dall’1 giugno, nella zona gialla, le attività dei servizi di ristorazione sono consentite anche al chiuso, con consumo al tavolo fino alle 18.

Quanto alla scuola, il decreto prevede che, dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia, dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca.

AGI

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