La decisione consentirà di recuperare posizioni nella classifica nazionale dei test dove la Puglia è alle ultime posizioni. Saranno utilizzati analizzatori automatici PoCT.
La Regione Puglia, con una delibera, ha autorizzato le Asl, gli ospedali e gli Irccs ad assicurare «l’utilizzo massivo dei test antigenici rapidi per Sars-CoV-2con analizzatori automatici PoCT (Point of Care Testing) acquisiti dalla sezione Protezione civile di Puglia, atteso che gli stessi risultano, in base alle dichiarazioni del produttore, classificabili come test di terza o ultima generazione». Inoltre, «in base a quanto previsto dalle recenti circolari del ministero della Salute» sono «utilizzabili in tutte le fattispecie e contesti di sanità pubblica». Si tratta di test antigenici di ultima generazione e per questo ritenuti molto affidabili nei risultati, anche se il tampone molecolare resta il metodo più attendibile. La decisione è volta anche a recuperare terreno nella classifica nazionale dei tamponi dove la Puglia è nelle retrovie.
In campo anche le Usca
In Puglia le Usca, oltre ad effettuare l’attività di monitoraggio dei pazienti Covid curati a domicilio, dovranno «garantire le attività di sorveglianza sanitaria» e «di esecuzione dei test anche a domicilio»: è quanto stabilisce una delibera approvata dalla Regione Puglia. Già durante la seconda ondata Covid, per aiutare i dipartimenti di Prevenzione in difficoltà, le Usca eseguivano i tamponi per l’attività di contact tracing. Le Usca, le Unità speciali composte da medici, sono nate nell’aprile del 2020 a livello nazionale con il compito di assistere i pazienti positivi al Covid che non necessitano di ricovero in ospedale. In tutta la Puglia sono attive 89 Usca, il numero minimo di 79 è quindi garantito.
Redazione Corriere di Puglia e Lucania