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Saverio Massaro  ricordato a 100 anni dalla sua nascita, la maschera del Teatro Mercadante

Giovanni Mercadante

foto di copertina Da sx: Scalzo; Vigile urbano Tragni; Saverio Massaro; Vigile urbano Fabio Marroccoli

Saverio Massaro, una istituzione iconica nel Teatro Mercadante di Altamura negli anni più belli del dopoguerra. Persona cordiale, riservata, dai modi gentili, elegante.

Subito dopo la seconda guerra mondiale, di ritorno dal fronte dell’Albania, trova occupazione nel Teatro, dove la sera presta servizio come “Maschera”. Rappresentava l’etichetta del Teatro con la sua personalità.

Il 26 marzo scorso i suoi famigliari lo hanno ricordato  nell’anniversario dei 100 anni della sua nascita (suocero di Tonia, sorella dello scrivente).

Di cinema ad Altamura dagli anni ’50 fino al 1990 ne erano presenti molti, primo fra tutti il piccolo Cinema “San Paolo” a Porta Matera, una saletta in cui si stipava un centinaio di ragazzini, e un buco ricavato nel finestrino del locale dove era piazzato il proiettore; le proiezioni iniziavano la domenica già alle ore 15.00;  Insieme al predetto Teatro, che funzionava anche  da sala cinematografica, c’erano  il Supercinema a Porta Bari; il Galleria Cosmo in viale Regina Margherita e  quelli all’aperto per l’estate: l’Arena Smeraldo e l’Arena Italia in via Bari e in via Matera, questi due ultimi abbattuti negli  anni ’60 per far posto a nuovi edifici. Un altro cinema fu aperto in via Gravina,  del fotografo Grande, sempre negli anni ’50, di fronte all’attuale negozio dei cinesi, il quale ebbe  ebbe vita breve. Molto frequentato dai soldati della vicina caserma militare.

Il Moderno, costruito a fine anni ’60, funzionò  per poco più di 10 anni, dopo fu abbattuto perché il progetto era stato sbagliato.  La struttura fu edificata sulla discesa di via Mastrangelo di fronte alla Scuola Media Pacelli, oggi filiale della Banca Nazionale del Lavoro. Lo schermo, anziché essere in discesa, fu invertito con grave disagio degli spettatori; disponeva di una platea e di una tribuna sopraelevata con altri posti lungo le pareti.

Poi furono costruiti il Cinema Grande e successivamente  il Multisale Mangiatordi, gli unici tuttora funzionanti.

Me ne occupai con un altro articolo pubblicato sul quotidiano PUGLIA il 24 dicembre 1986, dal titolo “Dopo il grande boom delle sale cinematografiche.

Da sx: Scalzo; Vigile urbano Tragni; Saverio Massaro; Vigile urbano Fabio Marroccoli

Di quelle sale cinematografiche  è rimasto solo un ricordo di chi le ha frequentate.

Resta ancora in piedi la struttura del Galleria Cosmo, però abbandonata al degrado da decenni in attesa di un futuro progetto da parte dei proprietari.

Va detto che,  prima che la televisione italiana prendesse il sopravvento con i suoi  numerosi programmi di intrattenimento e di film attraverso le tre reti (all’inizio solo RAI1, poi RAI2  e RAI3), molte sale pubblicizzavano con poster giganti i film programmati per la settimana in corso o quella successiva, con brevi scene  anticipate durante la  proiezione di un film,   detti “Prossimamente”.

                                  Teatro Mercadante prima del restauro/1987

Alcune sale si erano specializzate con dei Kolossal (Ben Hur, l’Impero romano, Giulio Cesare; altre con film di Totò; film strappalacrime con Amedeo Nazzari; con cantanti tipo Domenico Modugno, Celentano, Gianni Morandi), con un pubblico sempre attento e numeroso. Si faceva la fila per acquistare il biglietto.

Negli anni ’70 il gestore del Mercadante, don Peppino Berloco, imprenditore agricolo, figura molto nota negli ambienti locali, prese in gestione diversi  cinema di Altamura; collaborava con lui il rag. Vittorio Cherico che faceva la programmazione dei film da proiettare.

Molte coppie, non disponendo di luoghi dove potersi intrattenere, il Teatro Mercadante diventò  il luogo più riservato per loro.

E’ qui che il compianto Saverio Massaro (nato il 26 marzo 1921, morto il 24 aprile 2009) diventa amico di tanti giovani, di famiglie, di professionisti. Le coppie sanno di poter contare su di lui per avere un palco a disposizione; le accoglie all’ingresso e le accompagna con garbo e riservatezza con la sua lampadina tascabile per farsi spazio nel buio.

Insieme a Saverio, un altro collega, Scalzo (stagnino) faceva la maschera alla piccionaia,  il cui ingresso era all’esterno, dove una lunghissima scala conduceva al sottotetto del Teatro Mercadante.

I posti a sedere, a gradoni come un anfiteatro,  molto spartani, erano  su assicelle di legno, quindi duri e senza appoggio alle spalle. Due ore di spettacolo che diventavano una tortura con l’arrossamento degli occhi dovuto al fumo  di tabacco che saliva su dei tanti fumatori. I film a luci rossi negli anni ’80 fecero un po’ scadere il Teatro Mercadante; il tramonto avvenne nel 1987, dopo il 1. Festival Saverio Mercadante, dedicato al grande compositore locale e organizzato dall’omonima Associazione civica, perché la struttura non era più a norma. Necessitava di rapidi e inderogabili lavori di restauro e di adeguamento alle nuove normative. Poi ci sono voluti oltre 20 anni per riaprilo grazie alla cordata di un gruppo di imprenditori edili, a cui va dato merito soprattutto a Vito Barozzi, attuale Amministratore Unico del Teatro Mercadante.

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