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“Ecco il mio Requiem di Verdi per dire che il teatro deve tornare vivo”

Il 18 aprile in streaming dal Teatro Massimo di Palermo il capolavoro del grande compositore, nell’interpretazione del maestro napoletano.

“Un Requiem che sfida l’impossibile per dire al mondo che siamo vivi”. Riccardo Muti presenta il capolavoro sinfonico-corale di Giuseppe Verdi, composto sull’onda dell’emozione per la morte di Alessandro Manzoni, poeta amatissimo dal compositore, ed eseguito dallo stesso Verdi per la prima volta nel 1874 per commemorare lo scrittore a un anno dalla scomparsa.  Il Requiem, diretto dal Maestro il 27 marzo scorso al Teatro Massimo di Palermo, sarà trasmesso in streaming il 18 aprile alle 20.

Era da cinquanta anni che Muti non guidava  l’Orchestra e il Coro del Teatro Massimo, e oggi annuncia di volerlo rifare, ma con un pubblico in carne e ossa, orecchie e sensazioni.

“Ho scoperto un Teatro in pienissima forma – ha detto – un’eccellente Orchestra, un eccellente Coro, preparato dal Maestro Visco, e un ambiente estremamente professionale, di classe, degno della grande tradizione siciliana. Svolgo gran parte della mia attività all’estero, tra Chicago, Vienna, Salisburgo, e tornare dopo tanti anni in un teatro del Sud, uno dei piu grandi al mondo, cosi in ottima forma, mi spinge alla possibilità di un ritorno al Teatro Massimo per fare musica per il pubblico in presenza, probabilmente con un’opera, per la prima volta a Palermo. Lo streaming va bene temporaneamente ma dobbiamo tornare assolutamente al teatro vivo, come ci e stato tramandato per millenni“.

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© Teatro Massimo di Palermo

Riccardo Muti

Nel corso della settimana trascorsa al Teatro Massimo, dal 21 al 27 marzo, Muti ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Palermo. Considerato il più grande interprete vivente della musica di Giuseppe Verdi, Muti ha diretto il Requiem con un cast di solisti di grande rilievo, a partire da Francesco Meli, tra i tenori italiani più acclamati, sempre più presente sui palcoscenici dei principali teatri d’opera del mondo; il soprano libanese Joyce El-Khouri, cresciuta tra Canada e Stati Uniti; e ancora il mezzosoprano Martina Belli, che torna al Teatro Massimo dopo avere interpretato la Maddalena del Rigoletto diretto da John Turturro nel 2018; infine, il basso Riccardo Zanellato, vincitore dell’Oscar della Lirica 2019 con una carriera che lo ha visto affermarsi come uno dei principali artisti di riferimento del repertorio verdiano. Il concerto resterà disponibile online per sessanta giorni.

Al debutto a Brera nel 1874, la Messa da Requiem ebbe un cosi’ grande successo che dopo la prima esecuzione se ne tennero altre tre al Teatro alla Scala. Nonostante non abbia mai fatto mistero della sua visione atea e orgogliosamente anticlericale, Verdi con il Requiem ha composto un grandioso capolavoro di musica sacra, ricco di sentimenti religiosi e carico di grande spiritualita’, che confrontandosi col mistero della morte evoca riflessioni filosofiche sul senso della vita.

Il testo e articolato in sette grandi sezioni: Requiem e Kyrie, il terrificante e reiterato Dies irae, Domine Jesu, Sanctus, Agnus Dei, Lux aeterna, e Libera me che conclude il Requiem con la struggente preghiera “Libera me Domine de morte aeterna”, ma come scrive il musicologo Massimo Mila, citato nel programma di sala (scaricabile gratuitamente dal sito del Teatro Massimo), “la Messa da Requiem consiste principalmente nel Dies irae, col suo incubo michelangiolesco del giudizio finale“. Infatti “nel Dies irae e’ tutto il genere umano che […] stramazza fulminato, come selvaggina abbattuta di colpo dall’improvvisa palla di fucile, passando di punto in bianco dal calore d’una vita intensissima al gelo della morte”.

Il concerto sara trasmesso in streaming sulla WebTv del Teatro Massimo (www.teatromassimo.it) e sul canale YouTube della Fondazione. La fruizione e’ libera ma, per chi volesse, è possibile fare una donazione tramite carte di credito o PayPal.

AGI

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