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Poesia. ‘Pane e…Quotidiano’

Quotidiano

La Poesia è per tutti

foto di copertina  Federico Garcia Lorca

… la poesia non si mangia ma può diventare indispensabile

Rubrica culturale del Corriere di Puglia e Lucania, a cura di Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

L’intento della rubrica è quello di sfatare l’idea che la poesia sia qualcosa di astruso e che possa piacere o non piacere. In realtà la poesia è nelle nostre vite più di quanto noi possiamo immaginare. Basti pensare alla commistione della poesia con le altre forme artistiche, per esempio alla musica pop, di cui essa è un riflesso.

Proporremo, ogni giorno, pochi grammi di poesia, legati ad un fatto del giorno o ad una data da ricordare sperando che, tra le mille incombenze quotidiane, ogni Lettore, possa ritagliarsi qualche minuto per stare a contatto con l’universo poetico che vibra intorno a noi.

Buona Poesia!

Maria Pia Latorre ed Ezia Di Monte

redazione@corrierepl.it

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Il 12 aprile 1989, moriva Antonio Porta. Vicentino di origine e di nascita, Antonio Porta (pseudonimo di Leo Paolazzi) si trasferì a Milano nel 1936, dove compì gli studi laureandosi in lettere moderne. Nel 1958 entrò a far parte della rivista letteraria ‘Il Verri’, diretta da Luciano Anceschi. Nell’ambito di questa esperienza, nel 1961 uscì la storica antologia di poesia ‘I novissimi’, curata da Alfredo Giuliani, cui Porta contribuì con le proprie opere insieme a Elio Pagliarani, Edoardo Sanguineti, Alfredo Giuliani e Nanni Balestrini. L’allargamento dell’esperienza de ‘I novissimi’ condusse alla fondazione a Palermo del “Gruppo ’63”, che radunò intorno a sé tutte le forze della nuova avanguardia poetica. Porta partecipò ai lavori del Gruppo ’63 a Palermo, Reggio Emilia, La Spezia e Fano. Nel 1972 divenne direttore generale delle case editrici Bompiani, Sonzogno, Etas libri. Nel 1977 passò alla casa editrice Feltrinelli. Lasciata la carica di dirigente nel 1981, si dedicò soprattutto al lavoro di scrittore.

[Da Invasioni]

è l’uragano della primavera
fischi di uccelli e schiocchi di foglie
travolge la dimensione del tempo
è uno specchio che s’infrange dentro un altro specchio
in quel buco l’uragano passa
soffia sempre più forte
occhi incantati lo guardano
ancora un guizzo nel regno dei pesci
e nuotiamo in un silenzio d’acquario.
Ne hai dunque paura? Oh no,
amico mio, pieno di gioia
vuoto di spiegazioni
colmo di ira
io sono

In un punto
In un punto ci sono due magnolie giganti
e sotto l’erba folta contro tutte le leggi conosciute
noto nello stesso istante una folata di vento
che attraversa il piccolo giardino
lambisce i bordi dei tennis lucenti
nel gelo dell’aria sospinge la vita di continuo
e intreccia i semi tra loro, li annoda alla terra.
Io sono come una vela piena ma
questa notte al cadere improvviso del vento
mi preparo a cadere tra le braccia immobili dell’alba.

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