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Il bando del Mic per trasformare le case cantoniere in alberghi e ristoranti

Il Mic ha deciso di stanziare 650 milioni di euro per il restauro del patrimonio costituito dall’edilizia rurale.

In Svezia ci sono le vecchie stazioni su tratti di ferrovia dismessa trasformate in piccoli alberghi o in ristoranti, i vecchi vagoni su binari morti oppure velieri e Röda Båten nella Baia Riddarfjärden del Lago Mälaren, nel centro di Stoccolma adibiti a ostelli e alloggi. E in Italia? Saranno le rosse case cantoniere dislocate su tutto il territorio nazionale, oggi in disuso, abbandonate, a diventare il fulcro di una nuova valorizzazione grazie a nove destinazioni d’uso.

Obiettivo: trasformare gli ex edifici gestiti dall’Anas in ristoranti, alberghi e luoghi deputati esclusivamente all’ospitalità. Perché, ciò che prima poteva essere solo un obbligo, ovvero recuperare beni che rischiano di andare perduti per sempre, oggi diventa una grande risorsa economica. Così il ministero della Cultura ha deciso di stanziare 650 milioni di euro per il restauro del patrimonio costituito dall’edilizia rurale. Si tratta di casali, rustici, depositi agricoli in disuso al fine di incoraggiare l’iniziativa privata senza particolari vincoli d’uso.

Si tratta di un progetto non nuovo, perché già nel 2016 la collaborazione tra l’allora Mibact, l’Anas e il Demanio aveva fatto sì che fossero state individuate 650 case cantoniere da recuperare su un patrimonio complessivo di oltre 1.200 strutture in servizio dal 1830, così come risulta dal Regio Decreto dell’allora Regno di Sardegna, per dare forma e impulso a un turismo lento e sostenibile distribuito su tutta la Penisola.

La prima selezione ne assegnò una trentina di cui oggi si possono apprezzare i risultati più che soddisfacenti, ma ora l’assegnazione si fa più consistente. Il bando lanciato dall’Anas attraverso la Gazzetta Ufficiale interessa molte regioni italiane, tra le quali troviamo la Sardegna che ha ben 30 edifici da assegnare, la Lombardia 12, l’Abruzzo 10, la Toscana e il Lazio con 7 case ciascuna.

Finora le manifestazioni d’interesse pervenute sono state avanzate per un 41% da società di diverso ordine e grado, per un 31% da privati e per un 15% da Amministrazioni pubbliche e protezione civile mentre solo un 8% coinvolge associazioni e cooperative e appena un 5% riguarda aziende agricole. Le proposte tecnico-economiche dovranno pervenire online, corredate dalla documentazione richiesta, entro il 15 giugno 2021, sul portale acquisti dell’ANAS.

Nella trasfornazione degli immobili c’è un solo vincolo: i nuovi gestori saranno obbligati a mantenere il caratteristico color rosso pompeiano proprio da sempre delle case cantiniere, per tradizione e anche per renderle così subito individuabili e distinguibili come punti di riferimento dell’ospitalità lungo le strade del Bel Paese. Per il Mic e l’Anas, si tratta di un contributo alla rivitalizzazione dell’economia locale e dei suoi microsistemi industriali, incentivando il cosiddetto “turismo diffuso di qualità” e caratteristico di cui c’è ormai grande domanda interna e anche estera. 

di Alberto Ferrigolo

AGI – Agenzia Italia 

 

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