Di Daniela Piesco
Ph Daniela Piesco
Le lacrime sono gravi eppur lievi .S’ intrecciano a tragedia e grazia; presiedono al dolore e alla gioia perché se il pianto è l’urlo del silenzio è altrettanto vero che est quaedam flere voluptas, che c’è piacere nel piangere, come osservava Ovidio nei suoi Tristia (IV, 3, 27). Anzi, come diceva sant’Agostino, «nessuna cosa è talmente unita alla felicità quanto il pianto». Le lacrime, insomma, sono la penna che scrive dell’anima e dell’emozione. Piuttosto la lacrima spegne il fuoco del peccato e attizza quello della grazia, è una cera che purifica l’anima incendiando il cielo; purificato il cuore con il pentimento, «l’occhio vede bene Dio solo attraverso le lacrime» (V. Hugo). E solo un tramonto aiuta a esprimere maggiormente la muta eloquenza del pianto.
Daniela Piesco