Principale Politica Diritti & Lavoro L’ultimatum di Rousseau a M5s, ‘chiarezza o ognuno per la sua strada’ 

L’ultimatum di Rousseau a M5s, ‘chiarezza o ognuno per la sua strada’ 

Il nodo dei mancati trasferimenti all’Associazione e le distanze politiche avvicinano il rischio di una scissione

© Claudia Greco / AGF – Piattaforma Rousseau

Come nelle migliori famiglie, si fa valere che “in questi anni abbiamo dato il nostro contributo” lavorando “senza sosta e con la dedizione che solo chi crede profondamente in quello che fa riesce a dare”, perchè “abbiamo sentito il nostro compito come una componente preziosa per la crescita della comunità del Movimento, mantenendo fermo il nostro impegno così come ha fatto il Movimento, almeno fino ad un anno fa”. Ecco, dodici mesi dopo, quella crisi oggi sembra giunta sull’orlo di esplodere definitivamente. E’ il senso del vero e proprio ‘aut aut’ che arriva dall’Associazione Rousseau: saldare i debiti, in sostanza di questo si tratta, o ognuno per la sua strada. Il preannuncio della scissione.   

La denuncia 

E’ un lungo e puntiglioso post sul Blog delle Stelle a evidenziare che “dal gennaio 2020 il Movimento, infatti, attraverso alcuni dei suoi portavoce, ha iniziato a non onorare gli accordi in relazione alle attività erogate dall’associazione Rousseau, omettendo di mettere in atto qualsivoglia presidio funzionale a garantire il rispetto delle regole e degli impegni presi, sebbene ciò abbia sempre rappresentato, nel pensiero dei fondatori del Movimento, il tratto distintivo del percorso politico che si intendeva intraprendere”.

“Serve chiarezza”

“Oggi la situazione è giunta al punto di non ritorno ed è necessario fare chiarezza. Ad agosto 2020 – prosegue l’excursus – inviammo all’ex capo politico reggente una bozza di accordo, da lui stesso richiesta, per poter finalmente definire ruoli e responsabilità reciproche, ma l’analisi di tale bozza non venne mai nemmeno discussa, anzi venne rinviata. Parliamo di quel contratto che anche gli stessi iscritti chiesero con forza, con il voto degli Stati Generali, di concludere. A settembre 2020 comunicammo, con la consueta trasparenza, a tutti gli iscritti la gravità della situazione e la conseguente riduzione dei servizi, sollecitando settimanalmente gli esponenti politici del Movimento e coloro che ritenevano di esprimersi per conto del medesimo, ad assumere una decisione”.

Rousseau non manca di rilevare che “nei giorni scorsi abbiamo anche attivato una raccolta fondi, su ogni nostra pagina, per provare a mantenere vivo il progetto civico a prescindere dalle decisioni del Movimento che, negli ultimi giorni, è arrivato addirittura a negare l’esistenza del debito tramite alcuni suoi esponenti” e arriva dunque al punto: “Per questo oggi, come Associazione Rousseau siamo quindi costretti, a causa dell’enorme ammontare di debiti, a definire una data ultima: il 22 aprile 2021.Qualora i rapporti pendenti non verranno definiti entro questa data – è l’intimazione –  saremo costretti a immaginare per Rousseau un percorso diverso, lontano da chi non rispetta gli accordi e vicino, invece, a chi vuole creare un impatto positivo sul mondo”.

Lo spartiacque del 22 aprile

Quella data segna, si rileva ancora, “ben 15 mesi dalle dimissioni dell’ultimo Capo politico eletto democraticamente dagli iscritti e che sollecitava, già in quella data, quello che oggi viene rilanciato per l’ennesima volta: la rifondazione del Movimento 5 stelle. Da quel giorno, di quasi 15 mesi fa, il percorso del Movimento è stato caratterizzato da decisioni continuamente rimandate, come il voto del capo politico previsto da Statuto, da decisioni prese e mai attuate, come quelle degli iscritti agli Stati Generali, da decisioni impedite, come quelle dei Probiviri di sanzionare i morosi, ma anche da decisioni negate, come il diniego di attivare un accordo con Rousseau”.

Il punto di caduta, denuncia Rousseau, “a una situazione non più procrastinabile”. E se “oggi personalità importanti stanno decidendo se iscriversi o meno al Movimento per dare il proprio contributo, ci auguriamo che chiunque in futuro verrà scelto per guidare il Movimento saprà rappresentare a pieno il rispetto delle regole e degli impegni presi, assumendo i principi, che abbiamo riassunto nel Manifesto ControVento, e i valori che Gianroberto riteneva elementi inscindibili, identitari e di credibilità del Movimento da lui fondato“.”Principi e valori che oggi trovano la loro massima espressione nell’architettura della partecipazione di Rousseau da lui fortemente voluta e alla quale abbiamo dedicato, e continueremo a farlo, il nostro massimo impegno affinché eserciti sempre la funzione fondamentale di spazio decisionale per i cittadini attivi”, rivendica l’Associazione guidata dal figlio del cofondatore M5s.

“Dopo 15 mesi, è arrivato il tempo di prendere decisioni definitive. È arrivato il tempo di eliminare ambiguità, rinvii e mancate scelte”, anticipa Rousseau che considera quel 22 aprile “comunq

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