Nonostante la pandemia, continueremo a fornire informazioni che interessano i Connazionali all’estero. Con buona approssimazione, il 56% di quest’umanità vive in Europa, il 32% in America meridionale, il 7% in Nord e America centrale, il 5% in Australia. Torniamo a prospettare d’affiancare il CGIE con il DIE (Dipartimento per gli Italiani all’Estero). La natura e le finalità di questa struttura, articolata da italiani eletti all’estero, dovrebbero dipendere dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con parere obbligatorio e vincolante sui temi specifici per i Connazionali nel mondo. La strada che torniamo a ipotizzare ci sembra realistica; anche a fronte di una migliore presa di coscienza politico/rappresentativa degli italiani oltre confine. Ora è il Potere Legislativo che dovrebbe rendersene conto. Ogni segnale di proposta innovativa, al di fuori delle “cordate, ” sarà esaminato e dibattuto con chi ci segue dall’estero. Insomma, ci presentiamo come polo di dibattito per tentare di promuovere una nuova visione alla rappresentatività politica e d’appartenenza italiana oltre confine. Il progetto che abbiamo segnalato ci sembra più che praticabile. Noi, però, siamo per il franco confronto con chi ci segue dall’estero. Di conseguenza, i suggerimenti e le proposte spettano agli italiani oltre frontiera e, possibilmente, senza interferenze politiche interne.
Giorgio Brignola