Principale Estero Draghi, ‘momento unico’ per rinsaldare rapporti con la Libia

Draghi, ‘momento unico’ per rinsaldare rapporti con la Libia

“C’e’ un governo di unita’ nazionale legittimato dal Parlamento che sta procedendo alla riconciliazione nazionale. Il momento e’ unico per ricostruire quella che e’ stata un’antica amicizia”. Lo ha detto il premier Draghi in una dichiarazione congiunta con il collega libico Dabaiba a Tripoli. “Una delle questioni piu’ importanti da riattivare e’ l’Accordo del 2008 a cominciare dalla costruzione dell’autostrada” dice Dabaiba. Per Draghi “un requisito essenziale per procedere con la collaborazione e’ che il cessate il fuoco continui” ma “c’e’ la volonta’ di riportare l’ interscambio economico e culturale ai livelli di 5-6 anni fa”.

E’ il primo viaggio all’estero da presidente del Consiglio per Mario Draghi, che vola a Tripoli confermando la natura strategica dei rapporti fra Italia e Libia. Un momento che il premier italiano definisce “unico per ricostruire quella che è stata un’antica amicizia e una vicinanza che non ha mai conosciuto pause: pensate – ricorda nel corso delle dichiarazioni congiunte alla stampa che lo vedono al fianco del neo premier Abdelhamid Dabaiba, a latere di un incontro che Draghi definisce “straordinariamente soddisfacente, caloroso e ricco di contenuti” – che l’ambasciata italiana è stata l’unica aperta durante tutto il conflitto, durante tutti questi lunghissimi anni di conflitto e di pericolo. E bisogna dar conto e dar credito del coraggio dei diplomatici che sono rimasti nell’ambasciata”. Un momento “per ricostruire, per guardare al futuro e per muoversi con celerità e con decisione. Il prerequisito per poter procedere con coraggio e con decisione – dice Draghi – è che il cessate il fuoco continui e sia strettamente osservato. La sicurezza dei siti è indubbiamente un requisito essenziale per poter poi procedere con la collaborazione. Al riguardo mi sono state date rassicurazioni importanti”.

L’obiettivo, ora, è che l’Italia torni ad essere un partner decisivo. “C’è la volontà di rilanciare l’interscambio culturale ed economico libico. In altre parole si vuole fare di questa partnership una guida per il futuro nella piena sovranità della Libia. Anche in campo migratorio”. “Esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa per i salvataggi- dice il premier -. Nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia. Il problema non è solo geopolitico, è anche umanitario. Da questo punto di vista l’Italia forse l’unico Paese che continua a tenere attivi i corridoi umanitari. Il problema delle immigrazioni per la Libia non nasce solo sulle coste libiche ma si sviluppa anche sui confini meridionali. L’Ue è stata investita del compito di aiutare il governo libico anche in quella sede”.

Non sono mancate le proteste. Medici senza Frontiere polemizza via Twitter, le 6000 Sardine sul piede di guerra, l’esponente dem Matteo Orfini che bolla le parole di Draghi come “inaccettabili” e il segretario nazionale di Sinistra italiana Nicola Fratoianni che attacca.

Draghi e Dabaiba hanno ricordato come il partenariato fra Italia e Libia comprenda anche altri numerosi fronti di cooperazione: l’aumento dell’interscambio culturale ed economico – obiettivo riportarlo ai livelli di un decennio fa – il rafforzamento dell’autonomia energetica e della rete elettrica, il contrasto al terrorismo e al traffico di essere umani, il potenziamento della sanità. “C’è un desiderio di cominciare. Le commissioni miste in campo finanziario, anche per il recupero dei crediti storici e recenti, sono state riavviate. C’è voglia di fare, c’è voglia di futuro, voglia di ripartire e in fretta”, le parole del premier italiano a chiusura dell’incontro.

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