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Dubai, città dell’oro

Natalie Lindo

Diritti d’autore  euronews

La chiamano “la città dell’oro”. Si calcola che ogni anno da Dubai passi fra il 20 e il 40 per cento delle scorte d’oro mondiali. Abbiamo visitato raffinerie, grossisti e gioiellerie per scoprire le ragioni di questo successo.

L’oro giallo battuto solo dall’oro nero nelle esportazioni​

Da più di un secolo i commercianti frequentano i souk di Dubai in cerca di spezie, perle e oro. È così che Dubai è diventata famosa come la città dell’oro. Nei primi nove mesi del 2020 nel paese è stato commerciato oro per 41 miliardi di euro, secondo le autorità doganali. Si tratta della seconda categoria di esportazioni più redditizia dopo il petrolio. La città ha sfruttato la sua posizione geografica allestendo caveau, impianti di produzione di gioielli e raffinerie.

​Ad Al Etihad raffinano e convertono l’oro in lingotti da investimento. Forniscono banche e commercianti di lingotti, ma anche grossisti di gioielli. L’intero processo si svolge in loco. Al Etihad è anche un punto di riferimento internazionale per la qualità e le specifiche tecniche. Il coproprietario dell’azienda, Salah Khalaf, trova che Dubai sia il luogo ideale per un’attività del genere: “In questa città c’è tutto, in particolare ci sono le infrastrutture, la stabilità e la sicurezza”, ci assicura.

I prezzi più competitivi al mondo​

Come ogni merce, il prezzo può cambiare, ma agli attuali tassi di mercato, un lingotto di 10 chili vale poco meno di 454 mila euro. È qui che entrano in gioco i grossisti. Creata dalla famiglia Abdullah nel 1955, Jawhara è specializzata nel commercio di oro, gioielli e diamanti. Il Ceo Tawhid Abdullah spiega: “In qualunque momento ci sono 40-50 tonnellate disponibili sul mercato, al dettaglio e all’ingrosso. Ed è grazie a queste grosse quantità se i nostri prezzi diventano i più competitivi al mondo”.

Il settore dell’oro e dei gioielli è ben regolamentato. Il Dubai Gold and Jewellery Group, un ente commerciale no profit, conta più di 700 membri. Abdulla, che ne è il presidente, afferma con orgoglio: “La nostra disciplina e il controllo governativo ci portano ad avere un prodotto perfetto”.

​Una miniera… d’oro per broker e per turisti

Ogni anno da Dubai passa fra il 20 e il 40 per cento delle scorte d’oro mondiali, e la maggior parte arriva al souk dell’oro. Solo in questa zona si trovano 300 negozi in mezzo chilometro quadrato. I broker approfittano del fuso orario di Dubai, uno dei pochi luoghi al mondo dove per gli scambi è possibile coprire ogni zona, dall’Australia alla costa occidentale degli Stati Uniti. Jeffrey Rhodes di Rhodes Precious Metals Consultancy (Rpcm) non ha dubbi: “Per me, il cuore dell’industria dell’oro negli Emirati è dove ci troviamo oggi, nella souk dell’oro di Dubai”. Secondo lui, il successo di questo settore a Dubai è dovuto alle “Alla gente, alle infrastrutture, ai leader che consentono al business di prosperare. È semplicemente il posto dove è più conveniente al mondo acquistare gioielli d’oro. Nel resto del mondo sono tassati pesantemente. Questo è il posto migliore per comprare. Si ottiene il massimo valore per il denaro speso”.

Con la pandemia la domanda è crollata, come in molti altri settori. Ma nel quarto trimestre del 2020, gli scambi sono aumentati, e nella città dell’oro sono convinti che il trend sia destinato a continuare.

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