Principale Arte, Cultura & Società Ora legale in pandemia, quasi inosservata

Ora legale in pandemia, quasi inosservata

Se andiamo col pensiero – ci è rimasto solo quello per viaggiare -, visti gli arresti domiciliari dell’era Covid, il passaggio all’ora legale ci spalancava la porta alla bella stagione, giornate più lunghe e piene di sole, spalle più leggere, pronti ad eventi sforando l’ora tarda sulle terrazze fra amici. Sogni.

Quest’anno l’ora in più di sonno svanisce tra l’odore del caffè, un momentaneo disagio di mancanza d’acqua in un condominio sballottato tra morosi, l’indolenza del “che fare” tra i servizi in casa, i gatti da rifocillare, lettiera da pulire e l’oggi che si mangia? Scongeliamo la “bolognese” avanzata domenica scorsa? Non c’è molta fantasia nell’era Covid, prima il pranzo domenicale era occasione di incontro con amici o parenti, ora è solo un giorno in più rispetto a ieri e prima di domani. Uno scadenzario con l’umore a terra.

Prima era una gara a scoprire chi non s’era accorto del cambio d’orario e che diceva, accogliendovi in pigiama: “Già qui? Ma che ora sono?” Ora magari risponderà: “Ma a che ora telefoni? Sono ancora a letto!”

Ecco! Sono queste ed altre le cose che mancano in questo 28 marzo, domenica, 2021, secondo anno di pandemia, seconda o terza ondata (il conto oramai non lo facciamo più).

Ora legale e tradizioni della Passione Tarantina

Anzi è anche domenica delle Palme, per ricordare un rito religioso che sconta per il secondo anno una Pasqua blindata senza processione, quei riti dell’anno che da secoli scadenzano la vita degli uomini e della mia città bimare con ‘le Perdùne’ in coppia, dietro le poste della Via Crucis lenta tarantina.

Dopo più di un secolo di ora legale, per la prima volta questo evento non ci appartiene, veicolo di noia per un tempo sospeso, dove il guizzo è solo la scrittura che ci accompagna ogni giorno, tanto da farlo diventare santo, e forse in questa zona più intima del pensiero che si cela la novità, la buona novella, allora la palma ci riconcilia con la tradizione. Buone Palme a tutti.

Roberto De Giorgi

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