Principale Politica La revoca dell’incarico al sindacalista accusato di essere stalker di Azzolina

La revoca dell’incarico al sindacalista accusato di essere stalker di Azzolina

Il leader dei docenti precari è durato solo due giorni come collaboratore del sottosegretario all’Istruzione, il leghista Rossano Sasso. Ma per l’ex ministra dell’Istruzione il caso non è chiuso: “La Lega dovrebbe chiedermi scusa”

© Francesco Fotia/AGF – Lucia Azzolina

Revoca dell’incarico a Pasquale Vespa: il sindacalista e leader dei docenti precari è durato solo due giorni come collaboratore del sottosegretario all’Istruzione, il leghista Rossano Sasso.

“Ringrazio il ministro Bianchi per la decisione di revocare l’incarico a Pasquale Vespa – ha scritto Azzolina – Ha fatto la cosa giusta. Permettere al sottosegretario Sasso, con delega al cyberbullismo, di assumere al Ministero dell’Istruzione la persona che mi ha minacciato per anni – e che per questo è a processo – sarebbe stato un segnale terribile per la stessa comunità scolastica. Non è solo con le norme, ma anche con gli esempi e i comportamenti, che si può aiutare la scuola a formare i giovani nel rispetto e nella tolleranza. In queste ore ho ricevuto affetto e solidarietà da tutto il M5s, ma anche da Pd e Leu, che ringrazio. Dispiace invece che il sottosegretario Sasso non abbia compreso la gravità della cosa e si ostini a difendere l’indifendibile”.

Sasso, proprio ieri, aveva scritto su Facebook di non pensare affatto a sostituire il suo collaboratore, un professore precario campano e sindacalista della Uil che alle ultime elezioni regionali in Campania si era candidato con il centrodestra. “L’onorevole Azzolina – aveva denunciato il sottosegretario – non è nuova ad attacchi nei confronti di insegnanti e dirigenti scolastici che hanno manifestato dissenso nei confronti delle sue politiche, e Pasquale Vespa è un simbolo dei diritti dei lavoratori più deboli, ha condotto battaglie dure e scomode e adesso si vorrebbe farlo passare come uno stalker”.

Ma l’ex ministra ha rivelato che “Pasquale Vespa ha trascorso gli ultimi due anni della sua vita ad insultarmi pubblicamente, fomentare aggressioni verbali e allusioni sessuali. Minacciarmi di morte. Un cyberbullo, a tutti gli effetti“.

Contro di lei l’uomo aveva addirittura creato un hashtag “Boccarouge, e le rivolgeva nomignoli pesanti. “Ha provato a nascondere i contenuti rimuovendoli dalle proprie pagine, questo non gli ha impedito di essere imputato in un processo che inizierà a breve. Ma non è una questione di legalità. O, almeno, non solo – ha osservato Azzolina – è una questione di opportunità e di civiltà. Questo signore la sera sfoga i propri istinti sessuali su bocche e rossetti rossi e minaccia di morte un esponente di Governo, la mattina dopo si presenta come ‘educatore’ a scuola, laddove si dovrebbero insegnare altri valori, prima di tutto il rispetto e la tolleranza”.

La revoca dell’incarico, però, non chiude il caso: Azzolina vuole le scuse del Carroccio. La colpa di Sasso, dice, è di aver difeso Vespa fino all’ultimo. “Mi colpisce il fatto che Sasso abbia la delega al cyber-bullismo. È una questione pesante, se poi decide di assumere al ministero una persona che da due anni mi minaccia e mi insulta sui social” dice Azzolina in una intervista a La Stampa, “Il problema è che, nonostante quella delega, ha deciso di difendere Vespa. Ha detto ‘non ci facciamo intimidire’. Mi sembra assurdo. Loro non si farebbero intimidire da chi le minacce le riceve e le subisce? Vorrei che chiedesse scusa e che ammettesse la gravità della scelta di portare Vespa al Miur. Altrimenti, non credo possa mantenere la delega al cyber-bullismo”.

L’ex titolare dell’Istruzione accusa la politica, soprattutto le donne in politica, di non averla sostenuta. “Ci sono rimasta molto male” dice, “Io sono sempre uscita in loro difesa. Quando Giorgia Meloni è stata attaccata, le ho dato pubblicamente solidarietà. In Aula, quando la deputata di Forza Italia, Matilde Siracusano, subì attacchi sessisti, intervenni per dire che non doveva accadere, che serviva fare squadra. Dal centrodestra ho percepito invece un silenzio assoluto su questa vicenda. Si è persa un’occasione”.

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