Principale Politica Diritti & Lavoro Covid e lockdown: le gravi conseguenze psicologiche sui bambini

Covid e lockdown: le gravi conseguenze psicologiche sui bambini

I lockdown e l’isolamento necessario per contrastare la diffusione dell’infezione da Coronavirus ha determinato e sta determinando  un profondo cambiamento nelle nostre vite e ha avuto un impatto particolare soprattutto sui bambini.

In pochissimo tempo, in seguito alla chiusura delle scuole, alla loro apertura ad intermittenza o in modalità a distanza anche i bambini si sono ritrovati chiusi nelle loro case, costretti a complessi mutamenti nelle loro abitudini quotidiane e ad una interruzione dei loro rapporti sociali. Hanno dovuto sospendere le attività sportive, sono stati privati del contatto con la natura all’aria aperta e dell’attività ludica con ripercussioni sulla salute psicofisica; hanno perso riferimenti importanti come la scuola, gli amici, i nonni.

Mentre all’inizio l’isolamento a casa poteva anche sembrare una vacanza e forse anche in certi casi i bambini hanno goduto di una maggiore presenza dei genitori, con il passare del tempo il distacco dalla scuola, dagli amici, dallo sport, dai parenti ha spesso determinato uno spiacevole stato di noia e di oppressione. D’altro lato, i bambini hanno anche notevoli capacità di resilienza, che in molti soggetti potrebbe favorire un pronto recupero di stabilità emotiva al termine del  lockdown. Numerosi gli effetti negativi sulla salute dei bambini; negli scolari sono stati rilevati sintomi depressivi ed ansia a causa delle restrizioni della loro vita sociale indotta dal lockdown. I sintomi del disagio si mostrano variabili in relazione all’età e al differente modo di somatizzare paura e preoccupazioni.

Sono stati, inoltre, osservati disturbi del sonno (difficoltà di addormentamento e risvegli notturni), atteggiamenti aggressivi e antisociali, disturbi del comportamento alimentare.  Bisognerà certo attendere che passi la pandemia per vedere se queste situazioni si stabilizzeranno o si risolveranno spontaneamente.

Uno studio italiano sull’impatto psicologico e comportamentale della pandemia Covid-19 durante il lockdown in bambini e adolescenti in Italia, condotto dall’Istituto Giannina Gaslini e dall’Università di Genova , riporta che il 65% dei bambini italiani sotto i 6 anni e il 71% di quelli sopra i 6 anni hanno presentato problematiche comportamentali dipendenti dal lockdown soprattutto con sintomatologie di tipo regressivo  quali paura del buio, pianto inconsolabile, difficoltà di addormentamento e ansia da separazione; sopra i 6 anni soprattutto alterazione del ritmo sonno-veglia, ossessione per la pulizia, ansia. L’effetto negativo del lockdown è risultato più evidente in bambini e ragazzi con disturbi preesistenti alla pandemia come quelli inerenti all’attenzione e alla iperattività, all’apprendimento e allo spettro autistico.

La ricerca ha inoltre messo in evidenza che il livello di gravità dei comportamenti disfunzionali dei bambini è statisticamente associato al grado di malessere dei loro genitori. Questo significa che all’aumentare nei genitori dei sintomi di stress causati dall’emergenza Covid-19 (disturbi d’ansia, dell’umore, del sonno, consumo di farmaci ansiolitici), aumentano i disturbi comportamentali e della sfera emotiva dei figli. Fra le principali conseguenze di questa pandemia è da considerare anche il fatto che la emergenza sanitaria si è trasformata in emergenza economico-sociale.

In poche settimane l’isolamento a casa, necessario per contrastare la diffusione del virus , ha determinato la perdita del lavoro per milioni di persone e la povertà, che interessa soprattutto le famiglie con figli, peggiorando la situazione sociale ed accentuando le disuguaglianze già drammaticamente evidenti nelle regioni meridionali e nelle periferie delle grandi città.

La povertà assoluta – definita come l’impossibilità di affrontare una spesa mensile sufficiente ad acquistare beni e servizi considerati essenziali per uno standard di vita minimamente accettabile – prima dell’epidemia coinvolgeva, secondo l’ISTAT, più di 1 milione e 700 mila famiglie: 4 milioni e 600 mila persone, 1 milione e 137 mila minori. Nella stessa analisi si evidenzia che l’incidenza di povertà assoluta aumenta al crescere del numero di figli minori presenti in famiglia passando dal 6,5% per le coppie con un figlio al 20,3% per le coppie con tre o più figli.

Questa situazione oggi è ulteriormente peggiorata. I bambini figli di genitori stranieri, che rappresentano circa il 20% della popolazione straniera residente e il 10% di tutti minorenni residenti in Italia, già normalmente in una situazione di fragilità sono stati tra i più colpiti. Va tenuto presente che la povertà influenza lo stato di salute anche dei bambini. È ben noto che i bambini poveri sono quelli che si ammalano più frequentemente, presentano più spesso malattie croniche e disturbi dello sviluppo comportamentale con conseguenze che possono persistere anche nell’età adulta.

Nell’affrontare le conseguenze del Coronavirus sulla salute, è indispensabile tener presente la dimensione complessiva della stessa, nelle varie determinanti bio-psico-sociali e nell’impatto sia a breve che nel lungo termine.

Giacomo Marcario

Comitato di Redazione  del Corrierepl.it

Tags: bambini, covid-19, lockdown

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