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A tu per tu… Italo Florio, ex ala sinistra del Bari dal ‘72 al ‘76

Italo Florio è stato considerato sin dagli inizi della sua carriera calcistica un giocatore “prodigio” visto che riusciva sempre, con l’estro che lo caratterizzava, a lasciare quasi sempre sul posto i difensori avversari. Tutti i tifosi delle squadre dove ha militato lo ricordano per il suo palleggio stretto e veloce, ma anche per i suoi numeri importanti che li portavano in visibilio. Come si diceva, Florio ha vestito la gloriosa maglia biancorossa dal ‘72 al ‘76 ( due campionati in serie B e due in serie C ). In quel periodo lo stadio “Delle Vittorie” si riempiva ogni domenica solo ed esclusivamente per vedere lui, in quanto, molte volte, con il suo modo estroverso di giocare, con i suoi dribbling stretti, le sue finte e serpentine riusciva a vincere le gare anche da solo. I supporter biancorossi stravedevano per lui e lui per loro. È stato davvero un idolo incontrastato della tifoseria, tant’è che ogni domenica campeggiava presso i Distinti dello stadio uno striscione con su scritto “Florio drogaci”. La sua avventura nel capoluogo pugliese si chiuse nel ‘76 dopo aver disputato 117 partite e realizzato 20 reti.

Abbiamo fatto una breve chiacchierata con lui su questo grosso problema del Coronavirus visto da persona normale come tutti noi, ma anche da ex giocatore.

Florio, cosa pensa di questa pandemia del Coronavirus che ha sconvolto le vite di tutti noi.

“È una situazione assurda, direi incredibile. Non nascondo di essere molto preoccupato di quanto sta succedendo qui in Italia, ma non solo. Da ex giocatore posso dire che sono rimasto incredulo anche per quello che è successo nel calcio con molti giocatori rimasti infettati. Ma c’era da aspettarselo. Sono però speranzoso che tutto questo si risolverà per il meglio, ma col tempo, grazie ai vaccini”.

Lei ha vestito la maglia del Bari dal ‘72 al ‘76. Cosa ricorda di quegli anni?

“Il calore di tutti i tifosi nei miei confronti. Dal primo momento che sono venuto a Bari sono stato accolto in una maniera strepitosa. Mi hanno fatto sentire, sin da subito, parte integrante della città. Ripeto, mi hanno trattato benissimo tanto che anche se sono passati tanti anni portò ancora Bari nel cuore. Addirittura ricordo ancora come i tifosi mi soprannominarono, il “paperino”.

Di Micol Tortora

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