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Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid, siamo solo capaci di ricordare

Come volevasi dimostrare – riguardo noi e in primis il nostro Governo – si continua a ricordare, a litigare e a pensare ai propri diritti personali… ed i veri doveri, dove sono?

Di Giovanni Mongelli

Per i nostri politici, ci si divide a zone come se fossimo una squadra di calcio, poi si cambia ci si ricambia, non si è sicuri dei vaccini o addirittura si rischia di morire con essi, si scaglionano le persone per età cercando di vaccinarci tutti. Non c’è ordine, non c’è diligenza, né amore verso gli altri.

In Italia – e oltre – non c’è una degna politica da infinti anni: ricordiamo, si è giusto, ma pare che si debba festeggiare qualcosa, con tutto rispetto per gli affetti defunti. Siam fatti così: ricordiamo le persone solo quando non ci sono, però non ricordiamo mai che prima abbiamo fatto poco per salvarli, poco o niente, ma questo non è un attacco, bisogna solo muoversi tutti indistintamente, Governo italiano e popolazione nel suo piccolo, prima che quei carri delle forze armate si prolunghino nuovamente facendo i dovuti scongiuri e pian pianino non distrugga la nostra vita per sempre. Sì, anche noi intera popolazione abbiamo colpa, non seguendo quelle poche disposizioni che ci danno. Sono disposizioni di giusto esempio, dal semplice portare la mascherina in luoghi pubblici al misurare la temperatura; sono appelli e comunicazioni che vanno via col vento, dando primaria importanza ad uscite futili prive di accorgimenti.

Oggi è la Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus

Un anno fa, il 18 marzo 2020, l’Italia affrontava uno dei giorni più difficili della sua storia e certamente il più difficile dall’inizio della pandemia. Il numero dei morti da Covid-19 che fu registrato in quel terribile giorno è davvero spaventoso: 2978. Penso che l’immagine dei camion militari carichi di feretri, che percorrevano in un silenzio tombale le strade di Bergamo, resteranno per sempre impresse nella nostra memoria. Oggi a Bergamo sarà inaugurato il “Bosco della memoria” per ricordare le vittime: non una lapide ma un monumento vivo, che nasce proprio accanto ad uno dei presidi sanitari più coinvolti nella lotta al virus e che, attraverso la piantumazione di nuovi alberi, contrappone alla tragedia, che abbiamo vissuto e che stiamo ancora vivendo, un’immagine di vita, di speranza e di futuro.  All’interno delle isole alberate saranno realizzati camminamenti e sedute pensati non solo come luoghi di raccoglimento ma anche come spazi per iniziative per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone morte a causa della pandemia. Per non dimenticare e continuare a combattere, con grande fiducia nella scienza e nei vaccini, la nostra guerra contro il Coronavirus.

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