Giovanni Mercadante
foto di copertina Michele Capone
Michele Capone (58), imprenditore di Gravina in Puglia, lungimirante, volitivo, determinato, capace di trasformare risorse senza utilità in opportunità di business. Visceralmente innamorato della sua terra, è un uomo del fare; marginalmente impegnato politica perché dedica il suo tempo a realizzare progetti, dove gli altri non ci credono. Il suo fiuto imprenditoriale non lo ha mai tradito. Molte idee progettuali le ha trasformate in realtà produttive. vulcano in eruzione sempre dinamico.
La sua dialettica lo pone in una posizione di consensi; linguaggio spedito, pragmatico, sciorina un rosario di esperienze formative pregresse con progetti avviati in passato e puntualmente concretizzati. I suoi punti di forza sono: idea, progetto, analisi di mercato, sbocco commerciale, utenza, ritorni economici e d’immagine per il territorio.
La chiesa di Dolcecanto
L’identikit d’impatto che si ha di questa figura imprenditoriale è sorprendente. Mi è stato presentato da Franco Nacucchi, Presidente dell’Associazione 3P/Partecipare, Produrre e Progredire, anch’egli animato da sani interessi socio-culturali.
Michele Capone, padre di tre figli Giuseppe Domenico e Matteo, è sposato con Giuseppina Cardascia, con cui condivide l’attività principale dell’azienda, primo laboratorio sviluppatore di sistemi informatici per centinaia di imprese sull’Alta Murgia.
In questo campo Michele ha solide basi di partenza diplomato: Perito informatico all’Istituto Tecnico di Matera, con successivi stage e approfondimenti presso enti specializzati a Roma, Milano, Bratislava (Cecoslovacchia).
La banchina gigante sul belvedere
La sua sete di conoscenza e apprendimento sfiora altri settori poco attinenti con l’attività principale; infatti è anche sommelier di 3° livello come assaggiatore di olio extravergine; ha seguito corsi di formazione di alto livello per MPI/medio piccole imprese nel settore agricolo, turistico e agroalimentare.
E’ socio fondatore della Infosoft Murgia Informatica di Tirana; è titolare di un’impresa agricola di produzione e commercializzazione di prodotti agricoli tipici a conduzione biologica. All’impresa agricola è annessa una casa contadina costruita negli anni ’50 dell’ex Ente Riforma. Acquisita con i suoi risparmi oltre 20 anni fa, l’ha trasformata in casa vacanza.
Dal suo belvedere, dove troneggia tra l’altro una panchina gigantesca, da cui lo sguardo abbraccia tutta la dorsale pietrosa della Murgia e l’immensa distesa dei campi che cambia ad ogni stagione dal brullo in autunno, al verde primaverile, all’oro in piena estate per la mietitura del grano duro, dove questo prodotto della terra trova il suo habitat naturale.
L’area è situata all’ingresso del borgo rurale Dolcecanto, in agro di Gravina; una frazione che si popola da primavera a fine estate. In inverno lo si può paragonare a un villaggio del far west (la strada principale che lo attraversa, una grande piazza davanti alla chiesa e un gruppo di case e magazzini che gli fanno da corona).
La struttura “en plain air”, indicato col numero internazionale “Big Bench 126”/Panchina gigante, dispone di un’area adibita a sosta per turisti itineranti a piedi, in camper, tenda, bicicletta e motociclisti. Si trova sul percorso dei siti UNESCO Sassi di Matera e Castel del Monte, della Via Appia Antica, Via dei Piloni (fontane di acque sorgive), ed è vicina al percorso della Via Francigena, degli antichi tratturi della transumanza e degli attuali percorsi di cicloturismo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia.
La terrazza del belvedere (Bench/Panchina gigante 126)
La genialità del progetto casa vacanza sta nel fatto che l’area messa a disposizione è un “self service”, insomma si gestisce da sola. Unica struttura nel Meridione – afferma Michele Capone – ad avere questa disponibilità. Normalmente si pensa a furti, ad atti di vandalismo. No; i frequentatori della struttura sono persone di alto livello culturale, sensibili alla proprietà privata; per le loro necessità trovano attacco energia elettrica, bungalow dotati di servizi, area barbecue, locali per intrattenimento; il pernottamento è solo con sacco a pelo per questione di sicurezza igienica.
Insomma, è tutto autogestito. Quest’area naturalistica – dichiara con una punta d’orgoglio il geniale Capone – è conosciuta a livello internazionale attraverso la rete facebook e internet. Non c’è bisogno di fare pubblicità su riviste o quant’altro, perché le parole chiavi di accesso al sito in parola sono: Gravina in Puglia, Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Michele Capone, aree camper, rifugio.
La struttura, oltre a camperisti e camminatori, è disponibile per altre fruitori a fare turismo esperienziale; opera inoltre anche come masseria didattica, formalmente riconosciuta dalla Regione Puglia nel 2015, sempre con la formula “self service”; i bambini usufruiscono di spazi all’aria aperta in piena libertà sotto gli occhi attenti e vigili dei loro tutor, mentre per la mensa M. Capone ha una convenzione con un ristorante di Gravina che, ad un prezzo assolutamente modesto, offre un pranzo.
L’infaticabile M. Capone, come detto innanzi, non si ferma qui, perché le sue innumerevoli iniziative hanno toccato altri temi della tradizione del territorio: ha realizzato una cantina di produzione di vino primitivo che vende con la sua etichetta unitamente al pregevole vino bianco locale, tipicità tutta gravinese; poi si dedica alla diffusione del simpatico oggetto di terracotta, il fischietto Cola Cola simbolo di Gravina che imita il canto degli uccelli, da cui l’origine onomatopeica del nome. La sua tenuta ospita nei periodi di migrazioni numerose colonie di uccelli di varie specie, grazie all’abbondanza di cibo e acqua.