Principale Politica Diritti & Lavoro La musica muta della natura

La musica muta della natura

Più volte non ho resistito alla tentazione di recidere l’iris viola e di metterla in un vaso con l’acqua. Di norma, uno alla volta, i boccioli si schiudono, ed è sempre una sorpresa. Se credessi ai miracoli, una sera avrei sicuramente detto che mi era arrivato un segno dal cielo. Ero solo, i familiari a letto da un pezzo, il vaso con l’iris sul tavolo, a pochissima distanza. Qualcosa mi è giunto all’orecchio? Una musica muta? Certo è che mi sono girato e ho visto un petalo tremare. Si muoveva, il petalo viola, un’ala, davanti ai miei occhi. Vibrava. Poi, piano piano, a piccoli scatti, si è chinato verso il basso, ha assunto la sua posizione, e si è fermato.

L’iris viola. Non cresce nell’acqua come l’iris giallo, il giaggiolo acquatico, ma un po’ dappertutto dove ci sia terra ovviamente. Un fiore amante del numero tre. I petali in posizione verticale, i vessilli, sono tre, i petali volti verso il basso, le ali, sono tre, e tre sono i boccioli per stelo. L’iconografia cristiana ha assunto l’iris come simbolo di fede, di coraggio e di saggezza.
Provate. Mettete nel vaso un’iris viola, un giaggiolo di sant’Antonio. Capiterà anche a voi, forse, di assistere al movimento di un petalo. Ma, mi raccomando, non dite che è un segno del santo. E’ solo la musica muta della natura.

Renato Pierri

P.S. Quando ho scritto queste righe ignoravo i versi di Alda Merini: “Lei desiderava un sorriso / una musica muta / una riva di mare…”.

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.