Principale Economia & Finanza Draghi stringe sul decreto Sostegni. I sindacati vanno in pressing

Draghi stringe sul decreto Sostegni. I sindacati vanno in pressing

Ultimo miglio per il decreto Sostegni. Il premier fa il punto con i ministri in vista del Consiglio dei ministri di venerdì. I sindacati chiedono un incontro e tornano a sollecitare il blocco dei licenziamenti.

Ultimo miglio per il decreto Sostegni. Il premier Mario Draghi prova a stringere e fa il punto con i ministri in vista del Consiglio dei ministri che venerdì, dopo una serie di rinvii, dovrebbe varare gli aiuti a famiglie e imprese attesi da gennaio. Ma prima sarà necessario superare alcuni scogli. E in questa direzione decisivo potrebbe essere, dopo il confronto di Draghi con i ministri, l’incontro di domani mattina tra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà e i capigruppo di Camera e Senato. Mancano ormai poche ore per chiudere il provvedimento ma il pressing delle forze politiche e delle categorie cresce di ora in ora.

I sindacati chiedono un incontro al premier e tornano a sollecitare il blocco dei licenziamenti fino alla fine dell’emergenza pandemica. “Serve confermare nel decreto Sostegni le risorse necessarie per proteggere tutte le forme di lavoro e prorogare il blocco dei licenziamenti finché non siamo fuori dalla fase di emergenza pandemica e di avviare la riforma degli ammortizzatori sociali”, sottolineano in una nota i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri. Anche Leu chiede di prorogare il blocco dei licenziamenti fino alla fine della fase di emergenza.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha più volte ribadito che per i lavoratori delle imprese più grandi, che hanno la cassa integrazione ordinaria, il blocco dei licenziamenti in scadenza a fine marzo sarà prorogato fino a giugno mentre per i lavoratori che hanno diritto alla cig in deroga o al Fis, il fondo di integrazione salariale, lo stop sarà esteso fino alla fine di ottobre, il tempo necessario per introdurre un sistema di ammortizzatori sociali in grado di garantire tutti.

Anche la proroga della cassa integrazione seguirà un doppio binario: per i lavoratori con cig ordinaria sarà estesa di 13 settimane utilizzabili entro la fine di giugno mentre per i lavoratori coperti dalla cig in deroga o dal Fis saranno rifinanziate 28 settimane da usare fino all’autunno.

Il capitolo fiscale, oggetto di un lungo braccio di ferro nella maggioranza, è quello più spinoso. La Lega continua a spingere per la pace fiscale e punta ad azzerare il magazzino del fisco, sostenuta dal Movimento cinque stelle. Ma Pd e Leu si oppongono e gridano al condono. Il compromesso raggiunto al momento punta a cancellare oltre 60 milioni di vecchie cartelle, tutte quelle fino a 5mila euro affidate dal 2000 al 2015. I leghisti pero’ contano di alzare l’asticella in Parlamento portando la soglia a 10mila euro.

E su questo fronte anche i sindacati lanciano un avvertimento: “È il momento di combattere l’evasione fiscale anche con le tecnologie digitali e di avviare la riforma fiscale. Non di mascherati condoni fiscali”. Si lavora ancora per definire il meccanismo dei ristori. “Entro il 30 aprile tutti avranno i soldi sul conto corrente”, assicura il sottosegretario all’Economia, Claudio Durigon confermando che i 12 miliardi sul piatto serviranno a finanziare gli indennizzi per le perdite registrate lo scorso anno e che il governo intende parametrare gli indennizzi al calo di fatturato registrato nel 2020 rispetto al 2019, superando i codici Ateco. Saranno indennizzate le partite Iva con un fatturato fino a 10 milioni che hanno registrate perdite di almeno il 33% e l’accesso ai ristori sarà proporzionale ai ricavi dell’impresa.

“Questo è il primo atto, siamo pronti a fare altro”, spiega Durigon sottolineando che questo intervento “non puo’ essere esaustivo, se consideriamo che solo nel 2020 ci sono stati circa 400 miliardi di perdita di fatturato” e c’è la necessità di un ulteriore aiuto per il quale servirà il nuovo scostamento di bilancio (da almeno 20 miliardi) che il governo è pronto a chiedere ad aprile. Si punta poi a rafforzare gli aiuti alle famiglie. Aumentano le richieste per estendere i congedi parentali per i genitori alle prese con le scuole chiuse e per concedere i bonus babysitter anche a chi è in smart working. Per il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, il dl Sostegni “è un primo testo in ambito emergenziale” ma da aprile se sarà necessario ci saranno altri interventi.

AGI – Agenzia Italia

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