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Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani”

Il Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani” alla sua seconda edizione A bando racconti brevi inediti e originali sul tema della solitudine 

Organizzato da BiBart, la Biennale Internazionale di Arte di Bari e Area Metropolitana, in collaborazione con Puglia Family e il Rotary Club di Cerignola, il Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani”, per il 2021, inaugura la seconda edizione. Un’iniziativa volta a mantenere viva la memoria del giornalista, scrittore e insegnante Stagnani, ma anche e soprattutto ideata al fine di aggiungere un motivo di aggregazione sociale al panorama culturale cittadino, regionale e oltre stimolati dalla scrittura e la lettura.

Il Premio punta a ricevere candidature di racconti brevi a firma di autori, indipendentemente se già navigati o meno, in grado di mettere a nudo i propri sentimenti e sensazioni, senza che necessariamente venga ricalcato lo stile o la poetica di Vittorio Stagnani. La prima edizione, nel 2019, fu vinta da Gianfrancesco Moscatelli, con “La Negra”, mentre il secondo posto fu riconosciuto a Riccardo Filograsso, per il racconto “La salvezza”, ed il terzo a Rita Lopez, che si candidò con “Compa’ Rafaiele”. Menzioni speciali della giuria furono attribuite a Olga Frate e Gaetano Barreca. L’evento di premiazione, tenutosi il 26 gennaio presso la sede della Fondazione Tatarella, fu condotto dal giornalista Antonio Lorusso di Telenorba, e vide fra gli ospiti che ricordarono lo scrittore pugliese, Silvio Maselli, l’allora Assessore alle Culture, Turismo, Partecipazione e Attuazione del Programma del Comune di Bari, Attilio Romita, direttore del TG3 Rai Puglia, Luisa Amenduni, responsabile dell’Ansa Puglia, l’attore Nicola Pignataro e l’artista Michele Agostinelli, promotore della prima edizione del Premio. Agli scrittori premiati furono donate sculture ad opera degli artisti Ferruccio Magaraggia e Armando Mele e Miguel Gomez. Fecero da allestimento i pani artistici a cura dell’Associazione dei Panificatori della Provincia di Bari, coordinata da Nico Giannoccaro.

Per il 2021, considerate le restrizioni dettate dalla pandemia, risulta prematuro anticipare aspetti organizzativi inerenti all’evento conclusivo, anche se sono in cantiere importanti progetti con grandi aspettative. Certo è che il tema individuato per i racconti brevi da candidare per questa edizione è la solitudine e che i direttori artistici saranno Miguel Gomez, pittore, già direttore della Biennale Internazionale di Arte BiBart e FaBrizio Stagnani, figlio dell’autore a cui è intitolato il Premio.

02 Bando di concorso Vittotio Stagnani

<<Chi lo conosceva professionalmente o affettivamente, non dimenticando che spesso per lui era facile far coincidere i due aspetti, sa che era un’animale sociale. Sempre pronto a tuffarsi tra orde di scolari che lo attendevano acclamanti per le sue presentazioni o lezioni, uomo da palco che fosse nei panni del conduttore o dell’ospite, persona “da mercato”, nel senso che adorava mischiarcisi e farsi discretamente protagonista di banco in banco per dispensare o raccogliere consigli su come preparare quello o quell’altro ingrediente. Aperto al dialogo con tutti. Spesso, perché no, anche scontroso, ma con la mano già fuori dalla tasca protesa per stringere quella di chi gli stava difronte e ricominciare a discutere ponderatamente. Con un microfono della telecamera tra le mani riusciva a far parlare pure le pietre. – ha fatto presente FaBrizio Stagnani – Ma chi lo conosceva meglio ancora, non faticava a saperlo in compagnia della solitudine, nel suo odio ed amore. L’estraniarsi quasi spiritualmente nella scrittura al ritmo ora di una vecchia Olivetti poi di felpati tasti di un computer portatile; i viaggi per deserti; l’assoluto che gli poteva suggerire ogni lancio con il paracadute, da giovane così come l’ultimo da ultra settantenne; le ricerche da speleologo. Emozioni forti che gli piaceva perseguire, tutte, queste come tante altre, influenzate volendo dalla solitudine. E allora, considerato che era una delle componenti che formavano il suo essere, che sia il tema per questa edizione a venire. Ora, non facendosi influenzare in modo indispensabile dagli avvenimenti planetari dell’ultimo anno, ma anche si, senza fossilizzarsi però. Se posso dare un consiglio a chi vorrà partecipare. Una solitudine amica, riflessiva, anche viscerale, un tormento. Ad ognuno la sua. D’altronde, senza spaventarsi, chi non è sempre solo con se stesso? >>

<<Sono trascorsi sei anni dalla prima edizione di BiBart, una Biennale che accoglie sempre più linguaggi espressivi dell’arte, senza porre limiti a stili, alla natura con la quale si manifestano ed alla loro nazionalità di appartenenza. Una realtà, che sommata a Contraccademia, nella Chiesa di Santa Teresa dei Maschi, sta innegabilmente generando fermento sul nostro territorio – ha sottolineato il direttore artistico, Miguel Gomez – Dalla seconda edizione è stato un grande onore abbracciare anche l’ambito letterario dedicando il Premio a Vittorio Stagnani, per la rilevanza che volevamo attribuire alla parola scritta nell’universo dell’arte. Una sezione, questa del Premio, che con la pittura, la scultura, la video art, le installazioni e la grafica, arricchisce il panorama delle arti contemplate da BiBart. In un primo momento, si era pensato di dare una tempistica annuale al Premio, ma la biennalità, con i suoi tempi più lenti, è anche più vicina allo spirito d’animo di Vittorio; così cadenzato, ci consente di andare a curare, di volta in volta ogni elemento dinamico del Premio. Novità di questa edizione è la sezione dedicata ai giovani. Grazie al patrocinio del Rotary Club di Cerignola, ci stiamo rivolgendo agli alunni delle classi quinte degli istituti di istruzione secondaria superiore residenti o iscritti in scuole presenti nell’ambito territoriale del Club, Cerignola e 5 Reali Siti, ma confidiamo che con le prossime edizioni potremo aprire ancora le porte alle ragazze e ragazzi dalla buona penna della nostra regione. Ed infine, grande aspettativa ed entusiasmo c’è per la nuova collaborazione nata con Puglia Family, che certamente, per questo 2021, non mancherà di dare i suoi frutti per questa manifestazione culturale che nel tempo ambisce ad affermarsi sempre con maggiore forza.>>

La seconda edizione del Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani”, oltre ad avvalersi dell’imponente macchina organizzativa della Biennale Internazionale d’arte BiBart, giunta con crescente ed affermato successo invece alla sua terza edizione, gode del supporto di altre due importanti realtà quali Puglia Family e Rotary Club di Cerignola. Puglia Family, per propria natura, ha sempre avuto l’obiettivo di coniugare i mondi degli educatori professionisti a quello dei genitori, occupandosi inequivocabilmente dell’universo delle famiglie, per mezzo della creatività, andando a vivere il territorio della Puglia con attività turistiche e culturali. A loro è affidata la promozione del Premio sul territorio regionale e nazionale, oltre che l’organizzazione di eventi collaterali al Premio rivolti a scolaresche baresi mirati alla presentazione della figura di Vittorio Stagnani. Mentre, grazie alla nuova instaurata partnership con il Rotary Club di Cerignola, il Premio inaugura la “Sezione Giovani”, rivolta a studenti residenti o iscritti in scuole presenti nel territorio di competenza del Club, che abbiano raggiunto la maggiore età entro e non oltre la scadenza del bando. Ci conquisterà la vittoria per questa sezione sarà premiato con una borsa di studio offerta dal Rotary Club di Cerignola e vedrà pubblicato il proprio racconto, insieme a quello dei primi tre classificati senior, nel volume edito da Adda Editore, sponsor del Premio.

In merito al regolamento del bando (consultabile al link bit.ly/BandoVIS21), in sintesi, saranno ammessi racconti brevi, di massimo 16 cartelle, corpo 12 in font Times New Roman, interlinea 14, in lingua italiana, originali e inediti, candidati entro e non oltre il 30 maggio 2021. Ai tre vincitori il diritto di vedere la propria opera pubblicata in un volume dedicato a cura della ADDA Editore. Inoltre la giuria si riserva il diritto di attribuire altri premi e menzioni a sua descrizione.

Lo scatto fotografico dal quale è ispirato il logo del Premio è a firma dell’artista Gino Palmisano, immagine successivamente elaborata graficamente da Miguel Gomez. Media partner del Premio Letterario Nazionale “Vittorio Stagnani” è la testata giornalistica Bonculture, diretto da Daniela Tonti. BiBart , Biennale Internazionale di Arte di Bari e Area Metropolitana risulta richiedente di patrocinio alla Regione Puglia, Università degli Studi di Bari, Comune di Bari e Città Metropolitana di Bari.

Per raccontare sommariamente, a chi non avesse avuto la fortuna di conoscere personalmente Vittorio Stagnani, nacque a Roma il 28 aprile 1942, da padre forlivese, Nicola, e madre barese, Letizia Columbo. A suo nonno garibaldino, Tommaso Columbo, intestato nella città di Bari l’omonimo viale per meriti da imprenditore e in quanto fondatore della Camera di Commercio di Bari. Prima di tutto giornalista. Conduttore e redattore del primo telegiornale di Telebari, tra le prime emittenti private d’Italia, nel 1972. Innumerevoli le collaborazioni con testate giornalistiche, a partire da “La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Corriere del Mezzogiorno”, “La Repubblica”, “Epolis”, “Leggo”. Grazie all’agenzia di stampa NEA i suoi articoli, principalmente riguardanti la cultura barese, pugliese, hanno raggiunto tutta la nazione. “Nel mese” e “Arte Bianca”, per menzionare solo due periodici con i quali ha lavorato. Oltre a Telebari, tra le emittenti vanno ricordate le collaborazioni con Telenorba e Antennasud, per le quali ha realizzato programmi e servizi televisivi. Svariate le apparizioni in Rai ed altre realtà locali come ad esempio TRM. Autore letterario di narrativa e saggistica. Trenta i libri pubblicati. Memorabili “Essenze Selvagge”, 1969 – Edizioni nel Mese; “…e buttati! Agre storie di paracadutisti”, 1974 – Casa Editrice Agielle; “Puglia Fuori Strada”, otto ristampe, 1976 – Arti Grafiche Lecchesi; “Puglia Sacra”, con foto di Paolo Longo, del 1980 – Ecumenica Editrice; “Greguro”, 1981 – La Tecnografica; “Amuleila e altri sogni”, 1986 – Edizioni Levante; “Puglia Pane”, 1994 – Uniongrafica Corcelli; “Maschere apotropaiche in Terra di Bari” , 1997 – Uniongrafica Corcelli, con foto di Vittorio Arceri, dello stesso anno ed editore “Bancarella Mediterranea”; del 2001 con Bracciodieta Editore, “Sagre di Puglia”; “Cucina vecchia buoni piatti di Puglia e Lucania (e non solo)”, 2004 – Progedit; “La luna e la focaccia”, con illustrazioni di Michele Damiani, 2011 – Progedit; “Nero di seppia”, 2015 – Adda Editore; “Lucania Fuori Strada”, scritto insieme a Corrado Palumbo”, 2016 – Progedit. Messi in scena sul palco del “AncheCinema” di Bari le vicende narrate in “Le avventure di Sabino nell’orto magico”, edito da “La Vallisa” nel 2008. Insegnante d’italiano, storia e geografia, presso la Scuola “Melo da Bari” e Scuola “Luigi Lombardi”, rispettivamente sotto la direzione dei Presidi Francesca Marangelli e Ugo Castorina. Innumerevoli le attività degne dell’attenzione della stampa da lui organizzate e promosse, fra iniziative culturali, spettacoli teatrali, non da meno proteste pacifiche e organizzazioni di percorsi didattici.

Tra i primi ad accogliere comunità extracomunitarie in aula per i corsi serali dedicati ai lavoratori. Pittore, con all’attivo svariate mostre, in particolar modo concentrate fra gli anni ’80 e ’90, presso gallerie d’arte in Bari e Puglia. Illustratore acquerellista di molte delle sue opere letterarie. Scopritore, insieme ad altri suoi cinque amici, il 27 luglio 1968, nel Canalone di Fesca di Bari, di un fossile di balenottera, lungo 12 metri, risalente a 1,7 milioni di anni fa. Fossile a cui venne dato il nome di “Annalisa”, ora custodito nel Museo di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Bari. Organizzatore di eventi culturali di promozione del territorio. Speleologo, paracadutista civile, escursionista, naturalista, ambientalista, cuoco, cultore della tradizioni e del folklore popolare pugliese e lucano.

Ricordato da tutti in sella alla sua bicicletta con la quale solcava la città in lungo ed in largo, in tempi durante i quali non vi era alcuna abitudine all’utilizzo di mezzi ecologicamente sostenibili. Iconiche le immagini che lo ritraggono con il cestino colmo di spesa o di giornali.

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