Principale Ambiente, Natura & Salute L’Italia verso una Pasqua blindata

L’Italia verso una Pasqua blindata

In vista di un lockdown come quello natalizio. Domani le nuove misure anti-Covid in Consiglio dei ministri .Rischiano di essere 11 le regioni in rosso mentre Toscana, Umbria, Liguria e Puglia vanno verso l’arancione, Gialle solo Valle D’Aosta, Sicilia e Calabria con la Sardegna zona bianca

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi

Il Consiglio dei ministri sta per varare le nuove misure anti-Covid con un decreto ma per ora resta l’Rt il valore di riferimento. E nelle regioni dove si registra il peggioramento dei dati automaticamente cambieranno fascia.

Rischiano di essere 11 le regioni in rosso mentre Toscana, Umbria, Liguria e Puglia vanno verso l’arancione, resterebbero gialle solo Valle D’Aosta, Sicilia e Calabria mentre la Sardegna dovrebbe rimanere zona bianca.

Le decisioni arriveranno domani ma si va verso una Pasqua blindata con lo stop alla circolazione dal giovedì al martedì successivo, ovvero fino alla scadenza naturale del Dpcm. Di fatto anche la ‘querelle’ sulle chiusure nel weekend viene derubricata proprio per il peggioramento della situazione, anche se con il decreto dovrebbe in ogni caso cambiare il parametro con l’automatismo dei 250 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti.

Dunque un lockdown pasquale sulla falsa riga di quello natalizio, con ristoranti e bar chiusi. Durante il confronto tra governo, regioni ed enti locali non si è discusso delle misure, non si esclude che un passaggio possa avvenire domani.

Le regioni hanno avanzato una serie di richieste all’esecutivo a partire dai ristori certi ed immediati, i congedi parentali, i controlli anti-assembramento, la salvaguardia della salute nelle carceri.

Anche sul nuovo piano vaccini, con le regioni che avrebbero chiesto tra le categorie catalogate “a prescindere dall’eta’ e dalle condizioni patologiche” anche la protezione civile. Focus anche sul “personale scolastico e universitario, docente e non docente”. Gli insegnanti saranno vaccinati sul luogo di lavoro.

Confermato anche il cosiddetto ‘fondo di solidarietà'”, ovvero una riserva delle dosi dei vaccini resterà in dotazione della struttura commissariale per essere utilizzata per possibili ‘cluster’ o nelle regioni dove potrebbe essere necessario intervenire con maggiore forza.

“Il Piano – si legge nel documento arrivato alle Regioni – riporta che le raccomandazioni su gruppi target a cui offrire la vaccinazione saranno soggette a modifiche e verranno aggiornate in base all’evoluzione delle conoscenze e alle informazioni disponibili, in particolare relativamente a efficacia vaccinale e/o immunogenicità e sicurezza dei vaccini disponibili in diversi gruppi di età e fattori di rischio, effetto del vaccino sull’acquisizione dell’infezione, sulla trasmissione e sulla protezione da forme gravi da malattia e sulla evoluzione della situazione epidemiologica”.

“L’obiettivo del governo e’ quello di accelerare le somministrazioni, e il nuovo piano vaccini va in questa direzione. Ma basta con le furberie. Ognuno rispetti il suo turno”, ha spiegato. il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini.

Sul fronte vaccinale “il governo ha annunciato – ha detto il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini – l’arrivo in Italia da aprile di milioni di dosi. Noi siamo pronti. Ma arrivino davvero, perche’ non sono tollerabili altri ritardi e tagli alle forniture da parte delle multinazionali che hanno peraltro ricevuto risorse pubbliche per la ricerca”.

Il presidente della Conferenza delle regioni ha chiesto maggiore chiarezza sulle “stime dell’approvvigionamento delle dosi per avere maggiori certezze e conseguentemente una migliore programmazione”. “Se arrivassero tutti i vaccini che ci hanno promesso i contratti non saremmo in grado di somministrarli”, ha detto questa mattina il presidente della Liguria Toti.

Saranno i ministri Gelmini e Speranza e per il Cts Miozzo, Brusaferro e Locatelli ad illustrare le nuove misure anti-Covid ai governatori. “Ho chiesto che si valuti un automatismo anche subregionale, per non mettere in crisi regioni intere. Il problema, il grosso guaio, è però che l’rt italiano non è basso“, ha sottolineato il presidente del Veneto, Zaia, “per assurdo, a dicembre l’rt era più basso, oggi è abbondantemente sopra l’1”.

Saranno quasi 52 milioni e mezzo le dosi di vaccino previste per l’Italia nel secondo trimestre 2021, per l’esattezza 52.477.454. È quanto prevede la tabella aggiornata contenuta nella bozza del nuovo piano vaccini, che sarà presentato oggi alle Regioni.

Di queste dosi, sono previste 10.042.500 da AstraZeneca, 8.766.00 da Pfizer (cui si aggiungono 6,6 milioni di seconde dosi divise tra primo e secondo trimestre), 9.420.515 sempre da Pfizer grazie al secondo contratto, 7.307.292 da J&J (monodose, in via di approvazione), 7.314.904 da Curevac (ancora non approvato) e 4.650.000 da Moderna.

Nel terzo trimestre si prevede il massimo degli arrivi, con ben 84,8 milioni di dosi attese (la parte del leone la farà ancora AstraZeneca con 24,7 milioni). A seguire sono previste 40,7 milioni di dosi nel quarto trimestre, 28,1 nel primo trimestre 2022 e 20,1 nel secondo. In tutto, si stima che la potenziale quantità di dosi di vaccino disponibili ammonterà a oltre 242 milioni di dosi, esattamente 242.533.633.

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