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La Sardegna mette a punto la macchina per i test rapidi nei porti e negli aeroporti

Circa duecento persone impegnate tra medici, infermieri e personale della protezione civile regionale. Sono previste postazioni negli scali  dove saranno accolti i passeggeri in arrivo nell’isola.

La Regione Sardegna, con la protezione civile e l’assessorato alla Sanità, sta mettendo a punto la ‘macchina’ per i controlli nei porti e aeroporti in vista dell’obbligatorietà dei test per chi arriva nell’isola. Si parte lunedì prossimo. Circa 200 le persone coinvolte che si alterneranno nelle postazioni che si stanno allestendo negli scali. Di queste un centinaio sono della protezione civile regionale, una cinquantina dell’Ats e gli altri delle squadre di monitoraggio delle tensostrutture che vengono allestite nei porti.

Il traffico negli aeroporti  si prevede limitato

In ciascuno degli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero vi sarà una struttura di accoglienza che potrà prevedere dalle due alle quattro postazioni a seconda del flusso di passeggeri. “Ci aspettiamo comunque un traffico molto limitato”, ha spiegato all’AGI il direttore della protezione civile, Antonio Belloi.  Al momento, per esempio, nell’aeroporto di Cagliari si registrano circa un migliaio di arrivi al giorno con i sette voli da Roma e Milano. È possibile che nei giorni prossimi aumentino, grazie ai collegamenti di Ryanair con Pisa e Bergamo, ma non di molto. Le strutture negli scali aerei saranno nella zona arrivi e tutte all’interno dell’aerostazione. È previsto anche il supporto della Polaria.

Tensostrutture gonfiabili nei porti

Negli scali marittimi, dove i controlli partiranno martedì, verranno invece montate delle tensostrutture gonfiabili: fino a cinque a Cagliari, due o tre a Olbia, due a Porto Torres e una rispettivamente a Golfo Aranci e a Santa Teresa di Gallura.
Il ‘modulo base’ per il tampone è composto da tre medici (uno addetto alla refertazione e due al controllo dei referti e dei certificati vaccinali), da tre infermieri (due addetti ai test e uno di supporto) e da due amministrativi (uno per l’accettazione e un altro per caricare i referti).

Chi non è in possesso di un certificato di vaccinazione o che attesti la negatività al Covid, dovrà sottoporsi a tampone entro 48 ore, e comunicare il referto all’autorità sanitaria, o mettersi in quarantena per 10 giorni. In alternativa si potrà sottoporre a test antigenico negli postazioni allestite negli scali: il risultato arriverà entro 15 minuti. Se risulterà positivo verrà invitato a fare il tampone molecolare per eventuale conferma. In questo caso, dovrà recarsi al domicilio indicato in attesa del risultato.

“Si tratta di un protocollo molto rigido”, ha sottolineato Belloi per il quale “utilizzeremo un’impostazione simile a quella utilizzata lo scorso anno all’inizio della pandemia per la misurazione della temperatura ai passeggeri in arrivo in Sardegna”.

AGI – Agenzia Italia

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