Principale Ambiente, Natura & Salute Vaccini: tre dozzine di aborti spontanei o feti nati morti

Vaccini: tre dozzine di aborti spontanei o feti nati morti

Trentaquattro casi di donne in gravidanza che , dopo aver ricevuto un vaccino COVID-19 , hanno subito aborti spontanei o i feti sono nati morti. I casi cono stati sottoposti al Vaccine Adverse Event Reporting System , ma purtroppo meno dell’ 1% della popolazione mondiale segnala avversità al vaccino su VAERS.

Trentaquattro casi di donne in gravidanza hanno subito aborti spontanei che si sono verificati nel primo trimestre o nelle prime 12 settimane di gravidanza, dopo essere state immunizzate con un vaccino Pfizer-BioNTech. Di questi trentaquattro casi , quattro casi riguardano feti nati morti e si sono verificati nel secondo (settimane 13–27) o nel terzo trimestre (settimane 28–40)di gravidanza.

I casi sono stati sottoposti al Vaccine Adverse Event Reporting System che è un sistema di segnalazione passivo che consente a chiunque di presentare una segnalazione di un evento avverso dopo la vaccinazione ed è gestito dalla Food and Drug Administration (FDA) e dai Centers for Disease Control and Prevention (CDC). https://wonder.cdc.gov//vaers.html

La ricerca finanziata dal CDC, ha dimostrato che purtroppo meno dell’1% delle reazioni alle vaccinazioni viene segnalato su VAERS.

La Dottoressa Shelley Cole, un ginecologo e un membro dell’ America’s Frontline Doctors, dice che è preoccupante il fatto che un vaccino ancora in fase sperimentale venga raccomandato alle donne in gravidanza e in allattamento. La Dott.ssa ha inoltre aggiunto che “Stiamo buttando fuori dalla finestra la scienza e il metodo della medicina scientifica, mettendo a repentaglio le gravidanze attuali e future; mi preoccupa che il CDC dica che non ci sono studi, ma va bene vaccinarsi e non hai nemmeno bisogno di discuterne con il tuo medico. Voglio dire che questo è l’opposto di tutto ciò che i modelli e metodi scientifici e lo standard di cura sono stati per un secolo”.

L’Organizzazione mondiale della sanità , in un comunicato stampa dell’8 gennaio, ha affermato di non consigliare il vaccino Pfizer COVID-19 alle donne in gravidanza a meno che non siano ad alto rischio di esposizione, come un operatore sanitario.

L’OMS inizialmente ha pubblicato la stessa raccomandazione per il vaccino Moderna il 26 gennaio, ma l’ha rivista tre giorni dopo, dicendo: “Non abbiamo alcuna ragione specifica per credere che ci saranno rischi specifici che supererebbero i benefici della vaccinazione per le donne incinte , quindi le donne incinte nell’ambiente sanitario o che hanno comorbidità che aumentano il rischio di malattia grave possono ricevere il vaccino”.
La Dottoressa Cole, mentre era certificata in OB-GYN, ora si concentra solo sulla ginecologia, ha curato oltre 550 pazienti con COVID-19 e afferma di comprendere la paura che le donne incinte possono avere di contrarre una grave malattia da COVID-19.
Ma lei non è d’accordo con il CDC, dicendo che le persone hanno la possibilità di essere trattate precocemente con idrossiclorochina invece di aspettare che la malattia progredisca richiedendo il ricovero in ospedale. Raccomanda inoltre di assumere 1000 milligrammi di vitamina C due volte al giorno e 2000-5000 unità al giorno di vitamina D per rafforzare il sistema immunitario.

L’idrossiclorochina è un farmaco approvato dalla FDA in uso da 65 anni per il trattamento del lupus, dell’artrite reumatoide e della malaria. È prescritto a vari gruppi di persone, comprese donne in gravidanza o in allattamento, bambini e individui immunocompromessi. https://c19study.com/
Giova precisare che ai produttori di vaccini a cui è stata concessa un’autorizzazione di emergenza dalla FDA viene data l’immunità dalla responsabilità per qualsiasi evento avverso che potrebbe verificarsi dopo aver ricevuto un vaccino COVID-19.

Pedrazzini Silvia

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