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Un Bari convalescente pareggia a Catania

Due lapilli incandescenti han fatto capolino sul terreno del “Massimino”. Ai piedi di un Etna, ancora fumante con il fiume di lava fermatosi alle pendici, sempre con la solita mezza squadra indisponibile e affidatosi alla Madonna e al nuovo manipolo di ragazzini, Carrera cercava una mini-continuità nei risultati, diciamo pure una vittoria per cercare di rimanere aggrappati al vagone del terzo posto in attesa di arpionare il secondo, anche perché una eventuale sconfitta avrebbe avuto ripercussioni psicologiche notevoli da smaltire. Ne è scaturito un pareggio, tutto sommato giusto per quel che si è visto in campo, ma c’è il solito rammarico, quello per il quale tutti ci abbiamo fatto il callo.

L’avversaria era una di quelle che si sarebbe volentieri fatto a meno di incontrare, intanto perché incazzata per la bruciante sconfitta di Terni e, dunque, con una voglia matta di reagire, e poi perché dotata di ottime individualità, una squadra di spessore che non vuol saperne di mollare gli ormeggi per cercare l’approdo del secondo posto.

Ci si attendeva un Bari arrabbiato, con la stessa intensità della lava eruttiva, un Bari combattente che esorcizzasse le assenze, sempre con lo sguardo ai sogni, mood di Carrera che, evidentemente, come Cyrano, non sopporta la gente che non sogna, e che ha inculcato ai ragazzi con l’ausilio dell’aria barese necessaria e determinante aleggiante sul campo. Ma la convalescenza è ben evidente.

Scelte obbligate nella formazione, con Frattali in porta, Ciofani, Sabbione, Minelli e Perrotta in difesa, Bianco e De Risio a centrocampo, Maita davanti a loro, Sarzi, D’Ursi sugli esterni e Cianci in attacco.

Primo tempo vivace con entrambe le squadre che hanno provato a giocare a viso aperto, ma è stato il Bari a procurarsi un paio di occasioni gol con D’Ursi e Maita che hanno tirato di poco fuori. Poi il gol di Cianci, il “barese” su cui i tifosi fanno affidamento, che ha spaccato la partita. La difesa del Bari, tutto sommato, è stata attenta e ha tenuto botta.

Secondo tempo molto spezzettato dove si è giocato poco, col Catania che ha preso coraggio fino a siglare il pareggio con il nuovo entrato Serao. Il Bari si è difeso riuscendo anche a controllare bene la gara affacciandosi nella metà campo avversaria, tuttavia, senza infierire. Non si conteranno occasioni da rete per il Bari. Invero nemmeno per il Catania che però ci ha creduto fino alla fine.

E quando entrambe le squadre sembravo accontentarsi del pareggio, il solito errore da polleria della difesa, nella fattispecie di Perrotta che ha tirato in modo evidente la maglia ad un avversario, ecco il rigore al 93′ che però Frattali ha parato sventando la minaccia di una sconfitta che sarebbe apparsa troppo immeritata.

Una gara che si era messa bene all’inizio poi qualcosa è cambiato con l’uscita di Cianci per un piccolo problema al piede, uscita che ha fatto perdere il riferimento in attacco. Finché c’era in campo la gara è filata liscia, quando è uscito è cambiata, anche D’Ursi ha giocato meglio con l’attaccante barese, poi si è perso.

Primo tempo meglio il Bari, deciso, compatto, grintoso, pur senza strafare, nel secondo tempo meglio il Catania. Qui sono riaffiorati i soliti difetti tipici di una squadra parossistica che non sa gestire un vantaggio, incapace di cambiare passo, anzi, subendo fin troppo.

Però in altri tempi avremmo decodificato il pareggio positivamente, ma oggi, dovendo difendere il secondo posto, possiamo considerare il risultato come una mezza delusione.

Non ci si aspettava molto di più, oggi, da un Bari convalescente, né ci dovevamo attendere miracoli “clamorosi al Cibali”, tutto sommato era questa la squadra che ci si aspettava.

Il Bari, adesso, deve acquisire certezze ed entusiasmo, non si può pretendere che Carrera risolva tutto e subito, gli occorrerà tempo anche perché il modulo di gioco è cambiato. Certo, ci sono da recuperare gli infortunati ma c’è da ben sperare con Antenucci e Cianci che potrebbero far molto male alle difese avversarie tenuto conto che il Bari dovrà andare a far visita alle concorrenti per i playoff in casa loro. Lo spirito comunque sembra quello giusto, la tenuta atletica pure, un piccolo cenno di miglioria c’è tenuto conto che manca mezza squadra.

Buone le prestazioni di Sarzi Puttini, di Bianco e di Maita. La difesa, tutto sommato, ha tenuto bene tranne che sul gol subito, mentre continua il mistero Candellone.

Massimo Longo

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