Principale Politica Siamo gialli ma non pappagalli, vero mio caro Governo?

Siamo gialli ma non pappagalli, vero mio caro Governo?

Un mondo intero siamo diviso in zone. Non è un sistema di messa in campo di una squadra di calcio, ma bensì un sistema deciso dai vari governi per combattere questo Covid 19, una guerra che sembra infinta in cui veniamo manipolati a loro piacimento.

di Giovanni Mongelli

“Tu rosso al fronte. Tu arancione un po’ più dietro. Tu giallo forse ti stai salvando. Tu rosa (sei donna, forse ti salvo). Voi neri ovviamente subite e pagate. Bianchi, beh, la vostra purezza e onestà.” Sì mio caro popolo, siamo ridotti così, alla melma totale. Il giallo è il colore del sole, ma anche l’arancione in fondo lo era; perciò non lasciamoci entusiasmare molto dal colore che torna a scorrere nelle nostre vene, l’inverno non è passato e il virus resta sempre in agguato, pronto a sorprenderci con le sue spikes non appena tendiamo le braccia oltre la siepe.

Aver riguadagnato la zona gialla da un lato ci fa stare più tranquilli, perché vuol dire che la pandemia non cresce, a dall’altro versante deve farci diventare molto più responsabili perché la pandemia non è sconfitta, è solo tenuta sotto controllo. Ma la zona gialla permane solamente se non siamo disattenti e se osserviamo correttamente le regole primarie della prevenzione, entrando in qualsiasi locale pubblico in cui ci misurano la temperatura, cospargendoci le mani con disinfettante, recandoci allo sportello o a far spese sempre con la mascherina; in caso contrario se ci facciamo prendere dall’euforia non osservando le regole come molta gente è abituata a fare, entrando in locali pubblici senza dar conto a quelle attenzioni basilari, diventerà consuetudine non fare il proprio dovere divenendo un popolo di animali, sparsi e maleducati, mettendo a rischio la propria salute e quella altrui. Se non rispettiamo le regole, potremmo creare un’incubatrice naturale della terza ondata – che d’altra parte è successo in estate.

Le restrizioni di oggi sono il frutto “dell’allargamento delle maglie” dei mesi di luglio e agosto, con un’aggravante della prima e seconda ondata del Covid 19 di cui, pur presumendole, non avevamo ancora conoscenza delle successive varianti. Adesso ne conosciamo già parecchie, dall’inglese alla sudafricana, alla brasiliana, una più pericolosa dell’altra e, soprattutto, una più contagiosa dell’altra. Ci vorrà ancora qualche mese per le vaccinazioni ci mettano relativamente al sicuro. Perciò essere tornati in zona gialla può diventare rischioso, ma come al solito tutto dipende da noi e dal nostro senso di responsabilità, perciò dobbiamo continuare a rinunciare alle cene con gli amici, perché dobbiamo continuare a far studiare i nostri figli da casa, dobbiamo continuare a dimenticarci di viaggiare, e se abbiamo dimenticato la mascherina sul comodino uscendo, ritorniamo a riprenderla di corsa. Sembrerà di poco conto, ma se quest’anno non abbiamo visto l’influenza una ragione c’è.

Quando quel virus ci stava attaccando indossavamo tutti la mascherina evitando di essere contagiati; semplice e facile sarà così col Covid. L’importante è tenere gli occhi aperti e non illudersi del giallo, color pappagallo, ma noi non siamo pappagalli.

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