“Liberare risorse” dal Recovery fund per “ridare linfa al mondo dell’informazione e del giornalismo”. A chiederlo sono i consiglieri nazionali della FNSI, eletti in Lombardia, Domenico Affinito, Giuseppe Gallizzi, Alan Patarga, Edmondo Rho e Giuseppe Alberti che si rivolgono al Governo Draghi.
“La pandemia- proseguono- ha dimostrato ancora una volta quanta necessità ci sia di buon giornalismo. Quello regolarizzato, svolto da giornalisti professionali e collaboratori pagati in modo equo: perché solo chi è stabilmente e adeguatamente remunerato può avere il tempo per verificare i fatti e l’indipendenza di pensiero per riportarli correttamente”.
“È compito del sindacato- sottolineano i consiglieri della FNSI- portare avanti queste istanze a livello politico. Bisogna partire dal contratto, l’architrave del nostro sistema. La corretta applicazione degli ‘articoli 2 e 12’, lungimirante forma di tutela per non trasformare i collaboratori in precari, giornalisti di serie B, è un obbligo per restituire dignità ai colleghi e allo stesso tempo per ridare fiato al sistema previdenziale del giornalismo italiano, affossato anche da questa evasione contributiva perpetrata dagli editori e troppo a lungo tollerata”.