Principale Arte, Cultura & Società Un cadavere in redazione, affresco noir della Milano anni Sessanta

Un cadavere in redazione, affresco noir della Milano anni Sessanta

Daniele Manca e Gabriella Colla sono gli autori del romanzo Un cadavere in redazione, pubblicato dalla casa editrice Solferino. La storia è ambientata nella Milano degli anni ’60, un periodo storico caratterizzato da una forte crescita economica e sviluppo tecnologico. Protagonista della vicenda è Carlo Passi, un giornalista di nera che lavora in un quotidiano. Il cronista riceve da parte di Everardo Piccioni, magistrato e amico del padre, una cartellina color carta da zucchero piena di documenti dai contenuti scottanti, e in quel preciso istante iniziano i guai.

Il giornalista viene mollato dalla compagna e collega Enrica, volata in Sardegna per girare dei servizi sui traffici loschi del petroliere Raminghi e l’omicidio di due camionisti. La ex fidanzata soffia il lavoro a Passi, episodio che scatena l’ira del direttore, il quale per vendicarsi relega il cronista nel sottoscala degli scribacchini. Le sventure del giornalista non finiscono qui, la sua auto, la Giulietta Spider rossa, viene bruciata nel rogo appiccato da ignoti, atto questo che lo costringerà a girare per la città in sella a una vespa beige.

Il romanzo offre un affresco noir di Milano, ma non solo, racconta la capitale degli anni ’60, i palazzi dei signori con i tasti dei citofoni di ottone, le trattorie dove si può assaporare un succulento piatto di trippa, i bicchieri pieni di Punt e Mes, le vespe come mezzo di trasporto, le giovani donne vestite con camicette senza maniche e ampie gonne a ruota che esaltano i loro vitini sottili, con fazzoletti in testa, la bocca disegnata a cuore, e le borsette al gomito. Una rappresentazione vivida che permette di immergersi pienamente nel mondo raccontato.

La scrittura lineare e chiara, la lingua italiana alternata a frasi in dialetto milanese offrono al lettore la possibilità di vivere le descrizioni di luoghi e personaggi con uno stato d’animo un po’ nostalgico, specie se ha conosciuto e vissuto gli anni del boom economico.

Francesca Moretti

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