Principale Politica Diritti & Lavoro La scuola, anch’essa alla deriva

La scuola, anch’essa alla deriva

di Giovanni Mongelli.

Dal mondo del Pd arriva una nota critica da Dario Stefàno:

“Il mondo della scuola in Puglia è nel caos e l’ultima ordinanza regionale non farà altro che esacerbare gli animi.

Siamo l’unica regione in Italia che persegue nella linea di lasciare la scelta alle famiglie degli alunni del primo ciclo. La stessa cosa vale per le scuole superiori, sebbene a farci compagnia ci siano in questo caso la Campania e la Calabria, le uniche e sole regioni che hanno scommesso su un “modello Puglia”, in barba a chi s’illudeva di poterlo esportare in tutta la penisola.

I dati ci dicono che la percentuale degli studenti delle superiori che hanno scelto la didattica a distanza, saltando così l’appuntamento con la riapertura delle scuole di febbraio, si aggira intorno al 70-80%. Difficile leggerlo tout court come effetto di un atteggiamento prudenziale da parte delle famiglie, men che meno come conferma della giusta direzione intrapresa con le ordinanze regionali.

Fermo restando il fondato timore per il rischio di contagio cui si espongono i nostri figli, siamo consapevoli che stiamo arrecando un danno serissimo a questa generazione di studenti, in termini di perdita di conoscenze, d’impoverimento di competenze, di deficit relazionali? Anziché lavorare per favorire un rientro in classe in sicurezza, anche attraverso il meccanismo di rotazione voluto dai provvedimenti ministeriali, viene preferita la somministrazione degli apprendimenti da casa (tra mille distrazioni e inevitabili disguidi tecnici), costringendo gli insegnanti a continue acrobazie didattiche, canali differenziati di esercitazioni, prove di verifica inevitabilmente squilibrate e sproporzionate.

 Mi chiedo a chi giovi continuare questo strano modello di scuola on demand. Non certo agli studenti, ne sono convinto, e nemmeno ai docenti e ai dirigenti che sono sempre più vessati e mortificati. Ma neanche ai genitori sui quali viene impropriamente scaricata la responsabilità di una scelta e tutti i disagi conseguenti. I sindacati dal canto loro provano a urlare il diffuso malcontento, ma restano inascoltati: vox clamantis in deserto.

Capisco gestire lo shock di qualche mese fa per la paura della nuova violenta ondata, ma ora è tempo che la Scuola abbia la giusta attenzione, una guida sapiente, di alto profilo e di sicura competenza. E quella che sembra come una estrema libertà lasciata ai pugliesi altro non è che una imbarazzante manifestazione di incapacità a gestire una questione complessa: decidere di non decidere è, sinonimo di non saper governare.”

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