Principale Politica Diritti & Lavoro Francesco. Il primo papa contro il femminicidio

Francesco. Il primo papa contro il femminicidio

La paziente Italia è in stato di coma profondo, ne danno il triste annuncio i  medici che sono riuniti al suo capezzale fingendo di essere affranti e tristi , ma che a dir la verità sono solo turbati e preoccupati perché temono per la perdita della loro “poltrona”a cui sono incollati e attaccati con una colla resistente ad ogni agente atmosferico Ora dopo aver palesato la loro incompetenza nell’assolvere al giuramento di Ippocrate che induce e intima di prodigarsi in tutti i modi per salvare ogni vita umana, travestiti da salvatori della Patria, si interrogano sul da farsi e ricriminano e si incolpano a vicenda di aver utilizzato l’arte  e la pratica “dell’omeopatia” che ha compiuto il disastro, ora ci si appella al senso di responsabilità e coesione di tutta la squadra “medica” parlamentare per riportare in vita la “paziente”C’è stata e c’è ancora da parte loro e soprattutto da parte dello stratega- “Primario”del reparto di Palazzo Chigi, un certo Mattarella  la volontà di non utilizzare il farmaco adatto, una medicina che avrebbe salvato la paziente in fin di vita. Altri medici fuori dal coro avevano manifestato l’idea di dare la parola al popolo sovrano sulla scelta di chi avrebbe dovuto incaricarsi di curare l’ammalata Invece il “Primario”Mattarella ha deciso di affidare la paziente, secondo il suo discernimento  ad un grande  luminare, così viene da Lui definito, un certo Mario Draghi, l’unico che può compiere il miracolo Ma noi sul personaggio nutriamo seri dubbi, non sulla competenza, ma sull’onestà intellettuale che secondo noi nasconde una doppia personalità dove primeggia più l’apparire che l’essere e dove si scorge più la maschera che il volto E’inaffidabile perché coinvolto in affari poco puliti per incamerare soldi e potere per Lui e i suoi amici e “compari”di casta. Dobbiamo rilevare che non siamo solo  una minoranza a pensarla e a ragionare in tal guisa ma abbiamo in seno un personaggio autorevole, competente e di somma cultura, che in tempi non sospetti tingeva e tratteggiava un dipinto perfetto di Colui che avrà l’incarico di salvare la” paziente “Italia           Correvano gli anni 2011, 2018, 2020 quando il nostro autorevole” .

Di fronte a un Luca Giurato interdetto, Cossiga demolì Draghi in circa un minuto di tempo: non si può nominare premier «chi è stato socio della Goldman & Sachs, grande banca d’affari americana.” E male, molto male, io feci ad appoggiarne, quasi a imporne la candidatura [alla Banca d’Italia] a Silvio Berlusconi, male, molto male!». E ancora il picconatore ribadì : Draghi «è il liquidatore, dopo la famosa crociera sul Britannia, dell’industria pubblica, la svendita dell’industria pubblica italiana, quand’era direttore generale del Tesoro. E immaginati che cosa farebbe da presidente del Consiglio dei ministri. Svenderebbe quel che rimane: Finmeccanica, l’Enel, l’Eni, e certamente ai suoi ex comparuzzi di Goldman & Sachs». A latere di queste parole di Cossiga, è da specificare che il famigerato incontro sul panfilo Britannia del 1992, in cui si trattò la svendita dell’industria pubblica italiana alla finanza angloamericana, è di solito derubricato a «complottismo» da parte degli «sbufalatori» di professione. Ebbene, il discorso di Draghi sul Britannia è stato divulgato  dal Fatto Quotidiano: , sarebbe un dovere morale e civile andare a leggere e visionare tale scritto per poi  trarne  le proprie  conclusioni. Speriamo che in un sussulto di buon senso il “grande luminare”rinunci ad ottemperare al mandato concessogli e scelga di far decidere agli italiani a chi affidare le cure della “paziente”

di Renato Pierri

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