La telefonata tra il premier dimissionario e l’ex rottamatore aveva fatto ben sperare il Pd. “Può essere un segnale importante, la mediazione è in campo”, ma dopo le parole di Renzi, al termine del colloquio con Conte, il clima è cambiato. Così Andrea Orlando: “Per riprendere Renzi in maggioranza bisogna capire se Renzi pone un veto su Conte o no cioè se è vero quello che ha detto al Quirinale o se è vero quello che ha fatto uscire dopo sulle agenzie” sul no ad un reincarico a Conte.
Zingaretti consegna nella mani di Mattarella “la disponibilità del Pd a sostenere l’ipotesi di un reincarico al presidente Conte, che si è confermato, anche nel recente voto di fiducia in Parlamento, un punto di sintesi e di equilibrio”. Per il segretario serve un governo “che possa contare su un’ampia e solida base parlamentare, che sia nel solco della migliore tradizione europeista” e in grado di affrontare le prossime sfide che attendono il Paese: combattere la pandemia, proseguire nella campagna vaccinale, mettere in atto il NextGenerationUe e portare a casa le “riforme istituzionali che diano efficienza allo Stato”, a cominciare “da una nuova legge elettorale di stampo proporzionale”. La crisi, sottolinea, va risolta “in tempi brevi”.