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Le regole, non scritte, per chi utilizza i social per la prima volta

Nel corso del 2020 sono stati tanti gli utenti con un’età superiore ai 40 anni che hanno deciso di utilizzare utilizzare internet in maniera più costante, quasi come a sentirsi parte di una comunità. Avendo tutti tanto tempo libero a disposizione ed essendo costretti a restare in casa, per ovvi motivi, la permanenza in rete è cresciuta esponenzialmente. La gran parte delle persone che si sono avvicinate ad internet nell’ultimo anno l’hanno fatto principalmente per svago.  Una buona percentuale si è fiondata sui giochi, di ogni genere, ma soprattutto quelli di carte tipici dei casino online. La quasi totalità, però, ha deciso di iscriversi ad un social network. Per la fascia d’età sopra i 40 anni i social network che vanno per la maggiore sono Facebook e Twitter. Per chi non ha, però, dimestichezza con queste piattaforme il rischio di un utilizzo errato è piuttosto comune. E’ per questo motivo che abbiamo deciso di occuparcene sperando di dare un contributo ed un supporto a tutti coloro che sono alle prime armi con l’uso dei social.

Proteggere il proprio account

Innanzitutto è importante imparare a proteggere il proprio account. Come? Utilizzando l’autenticazione a due fattori. Questa tipologia di autenticazione protegge gli account social anche nella malaugurata ipotesi in cui la password venga rubata o indovinata da terzi. In cambio del minimo fastidio di dover inserire ad ogni accesso il codice temporaneo insieme alla propria password, l’utente otterrà un miglioramento immediato e duraturo nella protezione dei propri account.

Proteggere i propri account social vuol dire proteggere anche tutti coloro che sono, in qualche modo, collegati a noi. Se un hacker si impossessa del vostro account Twitter o del vostro profilo Facebook, avrà accesso anche ai vostri amici e contatti che, senza saperlo, continueranno a condividere le loro informazioni convinti di aver a che fare con voi e non con un malintenzionato che vi ha rubato l’identità.

È bene ricordare che nella vita quotidiana, quando si posta giorno dopo giorno le foto dei luoghi preferiti, si comunica esattamente dove ci si trova, e a volte anche quando ci troviamo in un determinato luogo, a completi sconosciuti. Esattamente come bisogna evitare di postare messaggi su Facebook annunciando che casa tua rimarrà vuota per settimane mentre te ne andrai in vacanza, è fondamentale fare attenzione a taggare i post di Instagram, specialmente quando si condividono le foto nel momento esatto in cui sono state scattate e ci si trova dunque presumibilmente lontani da casa.

Se si collega l’account di Instagram a Facebook, Twitter o ad altri social media, si potrà condividere le foto di Instagram con altre reti e di pubblici diversi. Assicurarsi che le impostazioni sulla sicurezza degli account collegati siano coerenti con le intenzioni originarie poiché tutte le foto postate potrebbero essere condiviso sul profilo Facebook. Bisogna sempre controllare e ricontrollare tutte le impostazioni su privacy e sicurezza di tutti gli account collegati al profilo Instagram.

Le regole sono cambiate

Quando si usano i social bisogna sempre considerare i rischi che corriamo. Esprimere la propria opinione è un conto, sfociare negli insulti un altro. li insulti sui Social, come Facebook e Instagram, possono costare caro dato che la persona offesa può agire in giudizio e chiedere il risarcimento danni. Creare un falso profilo per diffamare, insultare e deridere altre persone oppure diffondere frasi e immagini private e offensive è un reato vero e proprio e, stando al Codice Penale, si rischiano fino a 3 anni di carcere.

La giurisprudenza al riguardo è molto corposa, e tutte le sentenze confermano la gravità degli insulti sui social. Condotta che può integrare il reato di diffamazione aggravata. Occhio poi alle amicizie che accettiamo sui vari social. Può capitare di essere aggiunti da belle ragazze o bei ragazzi che hanno la malsana intenzione di truffare il malcapitato/a.

Le fake news

Altro fattore da cui stare alla larga è quello delle fake news. Le varie piattaforme sono ritenute fra le principali fonti di disinformazione sia secondo i giovani (per il 90% i social, per il 46% il passaparola) che per gli adulti (per il 96% i social e per il 46% il passaparola). Fondamentale quindi saper distinguere l’autenticità delle notizie, ma in quanti sanno davvero farlo?

Sebbene il 98% degli intervistati sappia cosa sono le fake news e il 63% sostenga di saperle riconoscere, è necessario tenere conto che sussiste fra le persone un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità di controllare e gestire le informazioni che recepiscono. È stato, quindi, chiesto agli intervistati se siano mai stati vittime di disinformazione: hanno risposto di no 1 adulto su 2 e circa 1 giovane su 3.

Per verificare le notizie vengono adottati diversi metodi: il più diffuso è il check della fonte, effettuato dal 48% degli adulti e il 46% dei giovani. Fondamentale anche il confronto, nel contesto familiare e scolastico, sulle notizie apprese: il 57% degli adulti e il 42% dei ragazzi afferma di discutere di notizie e informazioni in casa quotidianamente, mentre circa il 19% di docenti e alunni afferma di farlo ogni giorno in classe. La disinformazione resta un tema centrale e la sua importanza è riconosciuta dall’86% degli adulti e dal 64% dei ragazzi.

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