Principale Attualità & Cronaca Traversine e binari sulla tratta Gravina-Spinazzola cannibalizzati da ignoti

Traversine e binari sulla tratta Gravina-Spinazzola cannibalizzati da ignoti

 Trasformare il tracciato in  pista ciclo-pedonale e ferrovia sospesa   per rivitalizzare il territorio                        

Giovanni Mercadante

Massicciata con traversine divelte e binari rubati 

Tutta la tratta dell’ex Ferrovia dello Stato  da Gioia del Colle a Rocchetta S. Antonio merita di essere convertita in pista ciclopedonale e ferrovia sospesa.

I materiali dovrebbero essere smantellati e il ricavato utilizzato per convertire la massicciata in un nuovo progetto. 

Gli enti pubblici interessati e in primis le Ferrovie dello Stato devono prendere atto che non è più  procrastinabile un simile scempio a danno di un territorio abbandonato e senza nessun progetto di  rivitalizzazione.

Le comunità murgiane sono offese nella loro dignità per la leggerezza con cui vengono trattati i patrimoni pubblici. Responsabili di questa inerzia sono tutti gli amministratori ai posti di comando, partendo dal governatore della Regione Puglia, all’Assessorato ai Trasporti,  ai rispettivi sindaci, nel cui territorio ricade la loro responsabilità e chiaramente al Presidente delle Ferrovie dello Stato. Quando si devono prendere gli onori, sono in prima linea; quando devono prendere delle decisioni si nascondono, perché non vogliono pestare i piedi a nessuno.

                                             Tratto dei 21 ponti

Tutto deve rimanere nell’oblio, nel sospeso; e l’Italia va a rotoli. Non c’è “ricovery plan” che possa mettere ordine in questo paese disastrato da menti inefficienti, capaci solo di traghettare nell’oscurantismo più totale un Paese che chiede giustizia. Progetti sempre presentati sulla carta e mai avviati, o se iniziati mai portati a termine con disastri economici e geomorfologici.

Le lamentele di questo “cannibalismo” a danno della ferrovia in parola sono all’ordine del giorno sui social network; gli escursionisti in bici,  i proprietari di terreni confinanti con i binari, sono impietriti e impotenti perché i “vampiri” dei beni pubblici si muovono nell’oscurità; si contesta  energicamente il lassismo delle istituzioni preposte alla tutela del bene pubblico.

Come si fa a credere nei rappresentanti delle istituzioni che dovrebbero essere i primi a prendere iniziative e ad agire da sentinelle del territorio, mentre volgono lo sguardo altrove, come se il loro mandato non rientrasse in queste incombenze.

Altro tratto di ferrovia “cannibalizzato”

Le immagini postate sulla piattaforma facebook “Sei murgiano – Le città del Parco dell’Alta Murgia” con le traversine divelte e i fasci  di binari rubati sono la dimostrazione di come i ladri si muovono con disinvoltura. Sanno che non saranno mai pizzicati. Non c’è nessun controllo su quel bene pubblico che sta lanciando grida di dolore da anni. Certamente si stanno rivoltando nelle loro tombe  i meridionalisti Giustino Fortunato (Rionero in Vulture) e  Carlo De Cesare (Spinazzola) che spesero le loro migliori energie per togliere dall’isolamento l’entroterra appulo-lucano.

Quella loro battaglia, vinta con tanti sacrifici,  vede oggi i segni di una Italia in profondo decadimento.

Dei miei servizi giornalistici a proposito della riconversione del tracciato della ferrovia dismessa, ne segnalo solo due:

www.corrierepl.it Le linee ferroviarie dismesse tracciati ideali per attività sportive del 15.6.20019

www.corrierepl.it -La N.T.C./New Trolley City detta Ferrovia Gommata Sospesa al vaglio del Parlamento europeo del 3 marzo 2020. 

Qualcuno sta pensando di rimettere in piedi la ferrovia Gioia del Colle-Altamura-Gravina-Spinazzola-Rocchetta S. Antonio. E’ pura utopia, anzi follia,  se si pensa che è fallimentare in partenza. Le Ferrovie dello Stato operano come una normalissima azienda che deve fare profitto. Non può tenere in piedi un carrozzone fallimentare.  Molti escursionisti, “camminatori” che amano la natura, gradirebbero  utilizzare quel tracciato. Costeggia tutta la dorsale della Murgia. Si vedrebbero fiumi di persone camminare, fare sport su quella pista insieme ai propri figli. Intere famiglie farebbero a gara per godere del paesaggio della Murgia, del castello del Garagnone, visitando anche le aziende del luogo per acquistare prodotti a costo zero.

Un sogno? Molta gente chiede luoghi dove poter fare sport. Nelle città non ci sono spazi idonei per fare lunghe passeggiate. In altri paesi non ci penserebbero due volte a decidere.

Le stazioni abbandonate potrebbero essere convertite in punti di ristoro creando nuove opportunità di lavoro, di business; nei fine settimana si muoverebbero centinaia di persone alla scoperta della Murgia. Il parco dell’Alta Murgia, anziché inseguire progetti effimeri, può cogliere questa occasione per studiare un progetto per la gioia delle comunità su cui esso stesso opera, attingendo l’idea progettuale dall’imminente “recovery plan”. La gente non potrà restare chiusa in casa per tanto tempo. E’ il momento giusto per un progetto intelligente.

L’operazione è fattibile e si andrebbe incontro alle richieste delle popolazioni murgiane che sono state confinate nei centri urbani a causa delle scorribande di fameliche mandrie di cinghiali che danneggiano i campi coltivati a legumi e le aziende agro-zootecniche, i cui animali vengono sgozzati dai lupi. Molti imprenditori agricoli sono alla fame per questo andazzo.

FERROVIA GOMMATA SOSPESA – TRASPORTO URBANO INNOVATIVO

Più volte attraverso queste colonne è stato sottoposto all’attenzione dell’opinione pubblica e degli amministratori pubblici la possibilità di progettare la ferrovia gommata sospesa da impiegare sul tracciato della ferrovia dismessa; quindi con doppia funzione, oltre alla pista ciclo-pedonale.

                            Ferrovia gommata sospesa

Uno shuttle per il trasporto di persone e di merci leggere, come una specie di funivia, tanto per semplificare il concetto, il cui vagone viaggerebbe senza macchinista, ad alimentazione elettrica con gli impianti fotovoltaici da installare nelle aree delle stazioni dismesse; insomma emissioni CO2 zero e possibilità di potenziare la  circolazione delle persone. Si ridurrebbe anche la circolazione delle auto. I finanziamenti sono disponibili presso la comunità europea nell’ambito della “green economy”. Questo “concept” se attuato su larga scala, potrebbe  contribuire ad alleggerire il traffico stradale e a ridurre l’inquinamento atmosferico.  L’Ente Parco Nazionale dell’Alta Murgia può farsi promotore di questo progetto, avocandolo a sé e replicandolo altrove sul territorio nazionale  e magari anche all’estero.

L’inventore Vito Ninivaggi lo ha sottoposto all’attenzione dei Comuni di Altamura, Matera, Gravina in Puglia, Sant’Angelo Le Fratte (Potenza) che hanno dimostrato il loro interesse; come pure l’Università Federico II di Napoli.

E’ tempo di cambiare questa atavica situazione di stallo.

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