L’ex presidente del Consiglio ribadisce ai suoi l’intenzione di voler pensare al Paese, non ai sondaggi o a interessi personali. Lo fa anche per compattare i suoi. Nessuno ha intenzione di abbandonare i gruppi parlamentari di Iv, ma tra deputati e senatori c’è anche chi non nasconde un certo scetticismo
“Finalmente si sta iniziando a capire che le nostre questioni sono serie e non strumentali”. E ancora: “Adesso giochiamo la partita come sempre a viso aperto nell’interesse dell’Italia e dei nostri figli”. Questo il breve messaggio, scritto da Matteo Renzi nella chat parlamentare di Italia viva, per far capire che dal campo di gioco occorre sgomberare due ipotesi, “la minaccia di un voto coi responsabili in Parlamento” e lo scenario dell’elezione anticipata. Si tratta di due prospettive inesistenti per Renzi.
L’ex presidente del Consiglio ribadisce ai suoi l’intenzione di voler pensare al Paese, non ai sondaggi o a interessi personali. Lo fa anche per compattare i suoi. Nessuno ha intenzione di abbandonare i gruppi parlamentari di Iv, ma tra deputati e senatori c’è anche chi non nasconde un certo scetticismo perché con un Conte-ter o, per esempio, un esecutivo guidato dal Pd non si sbloccherebbe l’impasse, determinata secondo alcuni esponenti di Iv dalla presenza di M5s al governo, non solo – questa la tesi – dall’immobilismo del presidente del Consiglio.
Che la rottura non arrivera’ nei primi giorni della settimana lo certifica anche Maria Elena Boschi che al Tg4 spiega che Iv non vuole aprire la crisi ma chiede solo risposte ai problemi messi sul tavolo. “Ma se non arriveranno risposte, entro il 7 le nostre ministre si dimetteranno”, sottolinea un ‘big’ del partito. “Il presidente del Consiglio trovi il tempo per risponderci”, afferma ancora la Boschi.
Il premier vuole capire fino a che punto Renzi sia intenzionato ad alzare il tiro, è disponibile a un dialogo franco sul ‘Recovery’ dopo che il ministro Roberto Gualtieri fara’ pervenire la bozza del piano, convochera’ le forze di maggioranza prima di riunire il Consiglio dei ministri. Il presidente del Consiglio, secondo ‘boatos’ di Montecitorio, nei giorni scorsi non aveva escluso, con esponenti M5s, la presentazione di una lista, nell’eventualità di un voto anticipato. Convinto in qualche modo che chi vuole aprire una crisi, con l’emergenza sanitaria ancora in corso e con la campagna di vaccinazione che sta partendo ora, lo dovrà spiegare agli italiani.
Ma l’intenzione di presentarsi in Parlamento per il momento e’ ‘congelata’. E anche nel Movimento 5 stelle si punta ad un accordo, a blindare la legislatura, senza il rischio di un voto che – spiega un ‘big’ pentastellato – sarebbe un suicidio politico. Anche se una parte del Movimento, soprattutto al Senato, vorrebbe mantenere una linea dura, evitare di prestare il fianco a Renzi.
Si rincorrono le voci sulla possibilità di arrivare, in presenza di un accordo sul ‘Recovery plan’ che preveda una maggiore spesa per gli investimenti, ad un Conte ter o ad un rafforzamento dell’esecutivo. Con l’eventualità di un passaggio della delega ai Servizi al capo del Dis, Gennaro Vecchione, come sottosegretario, oppure ad un tecnico. C’è chi fa il nome del sottosegretario Mario Turco ma non sarebbe questa la soluzione privilegiata.
Il premier in ogni caso prende tempo ma, dicono piu’ fonti parlamentari della maggioranza, sta ‘aprendo’ anche ad una revisione della squadra. Allo stesso tempo i ‘contiani’ in Parlamento non hanno ancora abbandonato il disegno di costituire un ‘fortino’ al Senato per bilanciare, se fosse necessario, la forza di Italia viva. Sotto traccia si sono intensificati i contatti sulla possibilità di approdare ad un ‘Conte ter’, con l’eventualità – sullo sfondo – di una nomina di due vice premier, ma soprattutto con il cambio di alcune ‘caselle’.
Una delle ipotesi, per esempio, è che a Iv vada il dicastero dell’Interno e che entri nel governo anche il vice segretario dem Andrea Orlando. “Ma noi non ne facciamo una questione di poltrone”, ribadiscono i renziani. Il presidente del Consiglio avrebbe comunque l’intenzione di prendere una iniziativa politica per cercare di sbloccare lo stallo. Ma il quadro resta ancora indefinito, perché – sottolinea una fonte parlamentare M5s – c’è il timore che ritoccando il governo possa esplodere comunque la maggioranza ma soprattutto finire ancora più nel mirino proprio Conte. Iv in quel caso punterebbe ad un governo dem oppure ad una figura terza che risponde al nome di Marta Cartabia. Ma in queste ore i pontieri sono al lavoro per scongiurare una crisi al buio e sgomberare definitivamente dal campo la prospettiva del voto anticipato.