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Il Gigante e il Nano ( intervista di Mario Draghi al Financial Times)

di Avv. Giuseppina Chiarello

Le Avvocate Italiane 

Quando Mario Draghi parla d’improvviso ti accordi della distanza siderale tra lui, il gigante, e il mondo politico italiano, il nano.

In una lunga intervista al Financial Times, approccia la questione pandemica e il ruolo dello Stato con una lucidità disamante, offrendo un metodo di comportamento  per i Governi.

La sfida che affrontiamo è come agire con sufficiente forza e velocità per evitare che la recessione si trasformi in una depressione prolungata, resa più profonda da una pletora di valori predefiniti che lasciano danni irreversibili. È già chiaro che la risposta deve comportare un aumento significativo del debito pubblico.

La perdita di reddito sostenuta dal settore privato – e qualsiasi debito accumulato per colmare il divario – deve alla fine essere assorbita, in tutto o in parte, dai bilanci pubblici. Livelli di debito pubblico molto più elevati diventeranno una caratteristica permanente delle nostre economie e saranno accompagnati dalla cancellazione del debito privato.”

E’ il primo e importante monito di Mario Draghi ai governi per sostenere il settore privato. Ma non solo.

È il ruolo corretto dello stato distribuire il proprio bilancio per proteggere i cittadini e l’economia dagli shock di cui il settore privato non è responsabile e che non può assorbire. Gli Stati l’hanno sempre fatto di fronte alle emergenze nazionali. Le guerre – il precedente più rilevante – sono state finanziate da aumenti del debito pubblico….La domanda chiave non è se, ma come lo Stato dovrebbe mettere a frutto il proprio bilancio. La priorità non deve essere solo quella di fornire un reddito di base a coloro che perdono il lavoro. Dobbiamo innanzitutto proteggere le persone dalla perdita del lavoro. In caso contrario, emergeremo da questa crisi con un’occupazione e una capacità permanentemente inferiori, poiché le famiglie e le aziende lottano per riparare i propri bilanci e ricostruire le attività nette.”

Decisa dunque e senza tentennamenti la risposta di Draghi: il lavoro non va solo indennizzato, va protetto ad ogni costo con immissione di liquidità.

Le banche devono prestare rapidamente fondi a costo zero alle società disposte a salvare posti di lavoro. Poiché in questo modo stanno diventando un veicolo per le politiche pubbliche

Come dargli torto? Politiche bancarie imponenti e finalizzate. Non c’è altra soluzione.

E ancora un monito: “O i governi compensano i mutuatari per le loro spese, o quei mutuatari falliranno e la garanzia sarà resa valida dal governo.”

E’ la politica del fare che comprende le esigenze e assolve al compito di guardare al cittadino con occhio attento. Con una vicinanza che non è solo economica, ma direi morale.

Di fronte a circostanze impreviste, un cambiamento di mentalità è necessario in questa crisi come lo sarebbe in tempi di guerra. Lo shock che stiamo affrontando non è ciclico. La perdita di reddito non è colpa di nessuno di coloro che ne soffrono. Il costo dell’esitazione può essere irreversibile.”

Ecco il Gigante che guarda il mondo e gli eventi oltre i suoi confini ma, percorrendo il sentiero, attento a non schiacciare chi è sotto di lui ed anzi ad offrire sostegno e visione, perché in questo mondo si cammina assieme, grandi e piccoli, ricchi e poveri.

E mai nulla, neppure la guerra, ci ha resi così parimenti fragili tutti, come il Covid19.

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