Roberto Cotroneo, il demone della perfezione, Arturo Benedetti Michelangeli, l’ultimo dei romantici
( Neri Pozza 2020)
Un libro su ABM è sempre interessantissimo e bello, quando poi a scriverlo è quel “Mago” di Cotroneo le cose cambiano di molto. Il bresciano Michelangeli è il più grande pianista del Dopoguerra, o addirittura il più grande di sempre, per molti Autorevoli Critici. E’ uscito in questi mesi un doppio compact disc con le sue interpretazioni pianistiche più intelligenti, duttili e straordinarie. Da Galuppi a Chopin, Dai due libri dei “Preludi” di Debussy ai concerti di Mozart e Beethoven.
Algido e distaccato, cristallino e passionale, con un carattere musicale inarrivabile, quando irruppe sulla scena, ABM mutò radialmente lo spirito e la tecnica dell’esecuzione pianistica. Paderewsky, Cortot, Rubinstein, Rachmaninov erano stati prima di lui grandi Talenti. Certo. Ma lui al confronto era un Padreterno. E basta. Tocco magico, magistrale e celestiale. Sublime controllo della tastiera, sempre perfettamente accordata sino a pochi minuti prima del concerto.
Commuove tanto riascoltarlo in questi due dischi che sono poi la Summa della sua Arte inarrivabile. E questa maledetta Pandemia non è stata mai cosa più appropriata per esiliarci nella nostra “Stanza della Musica” e farcelo riscoprire ancora una volta, magnifico e bellissimo col suo baffetto aristocratico e col tocco di brillantina sui capellli radi. E quel suo fare da nobiluomo che si concede volentieri solo per poche ore ai suoi “Tifosi”. Come il Ronaldo di oggi.
In questo ci ricorda un altro Gigante dell’Interpretazione: Carlos Kleiber (peraltro troppo parco e perfezionista). Loro due sono e saranno per gli anni a venire il “Massimo” che si possa cercare e pretendere dall’Interpretazione. Quando si entra in un negozio di cd (Se ne esistono ancora? Pensiamo alla mitica Feltrinelli di Bari che ha oramai relegato i 100 cd in un mediocre angoletto del suo bellissimo e grandioso negozio del centro. Che tristezza!) L’occhio osa cadere sulle interpretazioni dei due Grandissimi Alfieri della Musica Classica o Forte, come direbbe l’inarrivabile Quirino Principe.
A Noi non resta che accontentarci delle briciole di saggezza regalateci da Cotroneo, che dopo Presto con fuoco torna a parlare di Musica e di interpreti straordinari, che hanno toccato e toccano i vertici del Sublime. Grazie Roberto. Dal profondo del cuore.
Alessandro Romanelli