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Dal 7 gennaio tornano i colori per le regioni. Rischiano Veneto, Liguria e Calabria

Allo scadere del decreto di Natale, il 6 gennaio, alcune regioni potrebbero finire nuovamente in zona rossa o arancione: a rischiare sono soprattutto Veneto, Liguria e Calabria, che hanno superato il valore 1 di Rt. A rischio, subito dopo, anche Puglia, Basilicata e Lombardia. Dopo il decreto, le Regioni tornano alla fascia di colore assegnata prima del lockdown natalizio, cioe’ tutte gialle, tranne l’Abruzzo, arancione. Ma con la situazione dei contagi di questi ultimi giorni le cose potrebbero cambiare. Il report del 30 dicembre indica varie criticita’: in particolare, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Piemonte, Provincia autonoma di Trento ed Emilia Romagna hanno una probabilita’ superiore del 50% di superare la soglia critica di occupazione dei posti letto, mentre per Lombardia, Trento e Veneto lo stesso discorso vale per le terapie intensive. Il presidente dell’Istituto superiore di sanita’, Silvio Brusaferro, invita alla cautela spiegando che “una vera valutazione solida dell’andamento durante queste festivita’ la potremo avere solo a meta’ gennaio”. E il presidente del Consiglio superiore di sanita’, Franco Locatelli, aggiunge: “a fronte di numeri che meritano ancora uno sforzo, diamo il messaggio forte che quanto e’ stato messo in campo sta dando frutti”. Per quanto riguarda le scuole, dovrebbero riaprire ovunque con il 50% di presenze massime consentite, almeno fino al 15 gennaio. Gli stadi saranno ancora chiusi, ma c’e’ qualche spiraglio per la ripresa dello sci nella seconda meta’ di gennaio. Resta invariato il ricorso allo smartworking in gran parte delle aziende e in particolare negli uffici statali, dopo la proroga prevista fino al 31 gennaio sulle misure per il lavoro agile nella Pubblica amministrazione. Il coprifuoco resta fissato alle ore 22; nelle sole zone gialle ristoranti e bar potranno servire ai tavoli fino alle ore 18. Piscine, palestre, cinema e teatri resteranno chiusi.

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