Le previsioni le lasciamo a chi ritiene di saperle fare. Noi preferiamo basarci sulla realtà dei fatti. Anche il prossimo anno non sarà privo d’incognite interne e internazionali; pur se la Pandemia potrebbe essere “ridimensionata”. Il “ponte” politico tra passato e futuro è ancora tutto da costruire. Non è scetticismo il nostro. Ci mancherebbe altro. E’ che viviamo un’esistenza nella quale abbiamo dovuto accantonare certi progetti nei quali credevamo. In compenso, ne abbiamo dovuto subire altri. Sarebbe stato, certamente, più consolante se la politica nel Bel Paese si fosse evoluta in modo meno imprevedibile.
Quale “rotta” prenderà l’Italia col nuovo anno? D’anticipazioni non ne facciamo. Ma la nostra economia resterà ancora in “osservazione”. Né ci sentiamo, però, d’ipotizzare una Penisola con prospettive meno negative che per il recente passato. La pandemia è ancora da sconfiggere. L’attuale Esecutivo potrebbe non assicurare quella stabilità socio/economica che tanto ci manca e che la politica non ha mai garantito per lungo tempo.
Ci saranno, tuttavia, delle scadenze che dovranno essere rispettate. In primis gli impegni col Popolo italiano. Il tutto a fronte di uno “status economico” che garantisca una risalita della nostra produttività. Insomma, l’illusione di sembrare, questa volta, non dovrebbe sconfiggere sulla coerenza dell’essere. Lo stesso Governo potrebbe non essere la panacea di tanti dei nostri ”mali”. Vedremo se la Penisola sarà nelle condizioni di ritrovare la sua dimensione di Paese europeo. Il nostro, tanto per essere chiari, non è un desiderio, ma solo un augurio. Buon 2021 a tutti. Più con i fatti che con le parole.
Giorgio Brignola
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