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Il rassemblement politico, mediatico e di potere che elabora strategie per cacciare Giuseppe Conte

Mentre il Paese soffre c’è chi si permette il lusso di fare delle sceneggiate per ottenere un posto in più a tavola. Il tavolo ovviamente è quello dove si decide la gestione dei 205 miliardi che ci ha assegnato l’Europa per operare una seria riforma dello Stato. E’ arcinoto, ad esempio, che la burocrazia frena il normale svolgimento delle attività economiche impedendo investimenti e iniziative per attenuare la situazione del forte indebitamento pubblico che, come tutti sappiamo, può migliorare solo con un sensibile incremento del PIL.

Ma, appena qualcuno tenta di snellire l’apparato burocratico con l’eliminazione di regole che sono dei veri e propri sistemi frenanti, c’è qualche altro che, in nome di un falso patriottismo, invoca l’applicazione di rigide norme che, nelle intenzioni di un antico e arretrato legislatore, avrebbero lo scopo di impedire la corruzione. Salvo, poi, constare che sono proprio quelle norme che incoraggiano comportamenti non proprio rispettosi dell’etica pubblica.

Tanto più oggi che la pandemia, oltre a mietere tante vittime, ha svelato una crudele verità: il liberismo selvaggio produce grande miseria in vasti settori della popolazione e immense ricchezze per pochi privilegiati. Tanto che ormai le disuguaglianze, invece che attenuarsi, sono ingigantite provocando disastri che, prima o poi, si riverseranno anche sui cosiddetti privilegiati.  Ma veniamo ai fatti.

Da molti mesi la destra, quella salviniana e quella meloniana, dedica tutto il suo tempo e le sue attenzioni al Presidente del Consiglio con la dichiarata intenzione di detronizzarlo. Ma, sotto sotto, alleata della destra è Italia Viva che non nasconde la propria voglia di prendere parte alla spartizione dell’ingente somma che Conte è riuscito ad ottenere dall’Europa. In questo sono aiutate dalla stampa non solo di destra, che pone in risalto esclusivamente gli errori – che pure ci sono – commessi dal Governo. Ma ancora più grave è che anche all’interno del PD e dei Pentastellati vengono palesati malumori,  per la verità non sempre infondati, che recano danni all’immagine del Governo e dell’Italia. Tutto questo è reso possibile dalla visione che certa politica ha degli interessi in campo. Interessi che confliggono con i supremi interessi generali del Paese indebolendo la fiducia, già fortemente incrinata, dell’Europa nei nostri confronti. Il tutto rende non credibili gli sforzi del Governo per venire fuori dalla crisi, sanitaria ed economica, che ci attanaglia.

Per arginare l’irresponsabilità politica e mediatica di partiti e certa stampa il Presidente del Consiglio sta svolgendo un’attività di mediazione che, alla fine, forse avrà ragione su queste trame. Ma a furia di sproloqui sull’azione del Governo la speranza degli italiani in riforme che rendano il nostro Paese attrezzato per affrontare i problemi creati dalla globalizzazione potrebbe rimanere fortemente delusa.

Tuttavia sarebbe auspicabile una maggiore determinazione da parte di Conte nell’affrontare i problemi del Paese e nella proposizione di efficaci azioni. Possibilmente accogliendo i suggerimenti degli alleati e delle opposizioni che si conciliano con le indicazioni dell’Europa e con le esigenze dell’Italia. Ma sempre nell’ottica che vada oltre l’ammodernamento del sistema con una visione progettuale che abbia al centro del programma il miglioramento della vita dei ceti più deboli.

Raffaele Vairo

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