Principale Politica Diritti & Lavoro Natale in pochi per tutelare gli anziani, l’appello di Rezza agli italiani

Natale in pochi per tutelare gli anziani, l’appello di Rezza agli italiani

In Italia ancora fase di decrescita ma va rallentando, ha spiegato il presidente dell’Iss Brusaferro: Rt inferiore a 1 in quasi tutte le regioni. Da variante inglese nessun impatto negativo sul vaccino

© AGF – Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza

“Tutelare le persone anziane, questo è l’appello che mi sento di fare ai cittadini”. Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, sottolineando che “stasera ci si incontrerà per la cena di Natale e domani si farà altrettanto: limitare il numero di persone è particolarmente importante, Sembrerebbe una cosa banale – ha rilevato – ma più aumenta il numero di aggregazione maggiore è il rischio“.

Italia ancora in fase decrescita ma sta rallentando

“Il nostro Paese è in fase di decrescita anche se sta rallentando“, ha spiegato il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro, sottolineando che “quasi tutte le regioni del Paese hanno Rt inferiore a uno” tranne che in Veneto e in Molise, “anche se abbiamo una leggera tendenza in risalta“. La maggior parte delle persone ricoverate “sono di sesso maschile e anziane. Hanno piu’ di 80 anni”, ha aggiunto, osservando che iI virus sta circolando fortemente in tutti i paesi Europei e ci sono zone dove avviene in modo più intenso”.

Terapie intensive restano sopra soglia critica

“Continuare a mantenere alta l’attenzione: le misure restrittive sono state prese per cercare di non determinare un ulteriore aumento dell’Rt”, ha spiegato ancora Rezza, il quale ha definito la situazione attuale di “instabilità” a “livello nazionale” e in “diverse regioni”: secondo Rezza, “sembrerebbe una fase di transizione” e dopo “la tendenza alla diminuzione nell’Rt e nel numero di nuovi casi, ora emerge una tendenza alla stabilizzazione”, mentre è ancora “al di sopra della soglia critica” l'”occupazione dei posti in terapia intensiva”.

Con variante inglese aumenta trasmissibilità ma non virulenza

Un “leggero aumento della trasmissibilità ma non della virulenza” e nessun “impatto negativo sui vaccini”. Così Rezza ha affrontato il tema della nuova variante di Covid-19, rilevata in Inghilterra.  “Ieri – ha spiegato – ho partecipato a un breafing organizzato dall’Oms, con i colleghi inglesi e virologi che ci hanno dato molte informazioni, in parte già note. Ci sono due varianti: una inglese e una sudafricana rilevata quest’ultima, anche in pazienti in Gran Bretagna. La variante inglese e’ emersa nel Kent e si e’ diffusa a sud est di Londra e nell’est d’Inghilterra. La variante è costituta da diverse mutazioni della proteina dello spike e sembra conferire un aumento della trasmissibilità che sulla base di modelli inglesi, è del 70%.  Ma è difficile dire quanto si trasmetta più velocemente. Laddove si e’ visto infatti, che nonostante il lockdown, la gran parte di casi segnalati era dovuta a questa variante, si e’ andato a ipotizzare che il ceppo corra di più rispetto agli altri”.

Rezza ha spiegato che “è stato stimato che per l’R di questa variante, ci sarebbe aumento dello 0,4. Non è una cosa da poco ma sono stime che sono assolutamente da confermare.  Queste sono informazioni importanti e siccome in Gran Bretagna hanno un consorzio che fa tanta analisi genomica, e i modellisti inglesi sono fra i migliori del mondo, direi che a queste stime possiamo crederci”. Quindi, ha concluso Rezza, “c’è un certo aumento della trasmissibilità ma non della gravità clinica. E, fortunatamente, sembra che non ci siano effetti sull’efficacia del vaccino. Sono comunque in corso altri studi che tendono ad approfondire l’argomento”.

Riapertura scuole, attenzione a trasporti e attività extrascolastiche

La riapertura delle scuole è “un obiettivo importante” e la sua preparazione “mi sembra piuttosto accurata”, ha quindi affermato il direttore generale della prevenzione del ministero della Salute, sottolineando che “non si teme tanto la trasmissione all’interno delle scuole, ma il fatto che si mette in moto una serie di persone: bisogna avere particolare cura di ciò che riguarda il sistema dei trasporti e le attività extrascolastiche”.  Rezza ha anche ricordato che “è difficile dire quale sia il contributo della riapertura alla circolazione virale. Da alcuni studi derivano risultati contrastanti anche perché bambini e adolescenti hanno meno sintomi”.

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