Principale Politica “Conte faccia presto e Renzi stia attento a curve”, dice Prodi

“Conte faccia presto e Renzi stia attento a curve”, dice Prodi

L’ex premier: credo che nessun

L’ex premier: credo che nessuno voglia il voto. Vedo solo la somma di interessi e malesseri personali. Vedo solo la somma di interessi e malesseri personali

©  Agf –  Romano Prodi

 “Un suggerimento a Giuseppe Conte? Fare presto, presto. Il tempo delle mediazioni si sta esaurendo“. Cosi’ Romani Prodi, ex premier, ex presidente della Commissione europea e fondatore dell’Ulivo, in un’intervista al Corriere della Sera, nella quale offre anche “un consiglio ciclistico” a Matteo Renzi: “Adagio nelle discese e attento alle curve…”. Perchè, è il pensiero di Prodi, “penso che trovare un’alternativa sarebbe complicato. Dipende dal Quirinale, ma è facile scivolare verso le elezioni. Credo pero’ che solo un incidente possa fare cadere questo governo, incidente che puo’ sempre capitare”. In ogni caso, sostiene il fondatore dell’Ulivo, “o si trova in anticipo un accordo su un esecutivo diverso, o si va a un compromesso, magari un rimpasto che per definizione non si sa come vada a finire. Sono comunque convinto che nè Iv, né gli scontenti del Pd vogliano arrivare al voto. Vedo solo una somma di interessi e malesseri personali, neppure d’accordo tra di loro”.

Un clima, che secondo Prodi “sarebbe pericoloso anche perchè lo stesso Fondo per la ripresa subirebbe le conseguenze di una rottura”. E sul Recovery afferma: “E’ ancora una grande opportunità. Siamo in tempo. Ma ogni giorno perso fa avvicinare il rischio che, senza idee e strategie precise, gli aiuti si trasformino da premesse di cambiamento strutturale in debito: per questa e per le nuove generazioni”.

Non vedo ancora idee chiare su come saranno spesi”, anche perchè – aggiunge – “ho qui davanti i documenti del governo, e mi spiace dire che non vedo ancora questa capacità. Scorro tabelle con indicazioni generali, e riforme descritte in modo altrettanto generale”. Il punto, ad avviso dell’ex premier, è che “si rimane sul generico se non si affrontano due problemi: quali debbono essere le autorità chiamate a decidere e quali le procedure e gli atti necessari per arrivare alle decisioni”.

Un’ultima riflessione Prodi la offre sul Mes, sul quale Conte non è ancora riuscito a decidere: “Errore. Ma errore comprensibile, dati i rapporti di forza. Il Mes è un prestito con interessi a tasso zero, e quindi ci aiuta. Rifiutarlo è uno sbaglio, che nasce dall’ideologia dei Cinque Stelle. è terribile quando l’ideologia si fa teologia ed entra, come tale, nelle scelte della politica. Imprigiona nel passato e inibisce uno sguardo sul futuro”. Infine sul quadro politico generale, Prodi osserva che “i sondaggi parlano di una forte riduzione dei consensi al M5S, e di decine di parlamentari usciti e in attesa di schierarsi altrove. Dunque, politicamente il populismo è in crisi. Ma nel pensiero del Paese ce n’è ancora tanto. Si salda alla protesta sul Covid e alimenta una cultura antiistituzionale senza senso. Abbiamo commesso errori, ci sono ritardi, alcune misure sono buffe, a essere indulgenti. Ma non siamo gli animali peggiori del gregge europeo”. Quindi, “vedo un dibattito fuori dalle righe che nutre il populismo”, è l’idea di Prodi.

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