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Una guida per capire come muoversi, se muoversi e quando muoversi durante le feste

La situazione generale, che comunque cambierà giovedì prossimo, con la stretta voluta dal governo per evitare assembramenti durante le feste di Natale di fine anno, è il frutto della valutazione di una serie di parametri che aiutano gli esperti a valutare i diversi fattori di rischio in ogni regione.

© RICCARDO DE LUCA / ANADOLU AGENCY / Anadolu Agency via AFP
– Le vie dello shopping a Roma prima della chiusura durante i giorni di festa

Da alcuni giorni molto giallo e pochissimo arancione, ma niente rosso. Tra qualche giorno molto rosso, poco arancione, e niente giallo. È una girandola di colori quella che sta interessando l’Italia, da alcune settimane, sul fronte della lotta al Covid 19. Da oggi, domenica 20 dicembre, dopo la scadenza dell’ultima ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza, nel nostro Paese continuano a non esserci regioni in rosso (rischio alto), soltanto due regioni in arancione (rischio medio) e tutto il resto del territorio in giallo (rischio basso).

Il quadro della situazione, in questa seconda ondata, fotografa una situazione in deciso miglioramento ma – come sottolineano con forza tutti gli esperti – bisogna continuare a rispettare le regole sul distanziamento, perché non si tratta di un “liberi tutti”. Viene sempre raccomandata prudenza e attenzione, soprattutto nei giorni delle prossime festività natalizie e di fine anno, anche per evitare eventuali ricadute e il fondato rischio di una terza ondata nelle prossime settimane.

Per quanto riguarda il colore delle regioni, in realtà, in arancione c’è soltanto l’Abruzzo, perché la Campania ha avuto il via libera per passare in giallo. Il governatore De Luca, però, ha deciso di non allentare le misure fino alla vigilia di Natale: “La Campania non cambia colore – ha detto il presidente della Regione – rimane come è adesso: arancione. Fino al 24, poi si adottano le misure anti-Covid nazionali”. E poi c’è la situazione del Veneto, che pur essendo in giallo ha emesso un’ordinanza che prevede lo stop agli spostamenti dai comuni dalle ore 14, fino al 6 gennaio.

La mappa dei colori regionali al 20 dicembre, quindi, è la seguente:

Zona Gialla: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Puglia, Umbria, Lazio, Liguria, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Sicilia, Lombardia, Piemonte, Basilicata, Calabria, Toscana, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano.

Zona Arancione:  Campania, Abruzzo.

​Zona Rossa: nessuna regione.

Da lunedì 21 dicembre, comunque, scatta il divieto di spostamenti tra regioni, ma è sempre consentito il rientro nella propria residenza, domicilio o abitazioni; i negozi restano aperti fino alle 21, chiusi bar e ristoranti (consentito il servizio da asporto e la consegna a domicilio fino alle ore 22).

La situazione generale, che comunque cambierà giovedì prossimo, con la stretta voluta dal governo per evitare assembramenti durante le feste di Natale di fine anno, è il frutto della valutazione di una serie di parametri che aiutano gli esperti a valutare i diversi fattori di rischio in ogni regione.

Cosa si può fare e cosa no, quali negozi restano aperti.

Le regole stabilite da dpcm o decreti, ovviamente, variano da regione a regione, a secondo dell’indice di rischio, ma alcuni servizi sono garantiti in tutto il Paese, altri limitati da zona a zona. Capitolo scuola: nelle zone rosse in presenza fino alla prima media, nelle altre fino alla terza media. Ma per quanto riguarda la scuola, sono spesso le Regioni, e in diversi casi anche i Comuni, a decidere con delle proprie ordinanze, e non mancano le polemiche e i ricorsi al Tar.

E si è riaccesa la discussione, sull’annunciata riapertura il 7 gennaio, tra chi spinge per le lezioni in presenza e chi le considera ancora ad alto rischio. Nelle regioni rosse e anche in quelle arancioni sono vietati gli spostamenti tra regioni e tra comuni (salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità, ed è sempre necessaria l’autocertificazione).

Bar, pasticcerie e ristoranti sono chiusi ed è consentito solo l’asporto o la consegna a domicilio fino alle ore 22. Attività aperte fino alle ore 18, invece, in zona gialla. Vale per tutti il “coprifuoco”, dalle 22 alle 5, e rimane la chiusura, sull’intero territorio nazionale, di cinema e teatri, la sospensione degli spettacoli dal vivo, lo stop ad una serie di attività sportive. E, infine, l’obbligo di indossare la mascherina, anche all’aperto, oltre al distanziamento sociale. Di fatto, le vere “armi” per contrastare in maniera efficace la diffusione del coronavirus.

Natale, capodanno, Epifania

Nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021 sull’intero territorio nazionale si applicano le misure previste per le zone rosse. Nei giorni 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio, si applicano invece le misure previste per le zone arancioni. Tuttavia sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti, e per una distanza non superiore a 30 km, dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Durante il periodo tra il 24 dicembre e il 6 gennaio è inoltre consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata, ubicata nella medesima regione, una sola volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle già conviventi e presenti nell’abitazione, oltre ai minori di 14 anni e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

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