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–La Covid-19 è tre volte più letale dell’influenza stagionale. Lo rivela un nuovo studio condotto dall’Istituto francese di ricerca medica e sanitaria (INSERM) e dall’Università di Digione, che ha messo a confronto i dati di oltre 89.500 pazienti Covid ricoverati tra marzo e aprile, con quelli di più di 45.800 pazienti ricoverati per influenza stagionale tra il dicembre 2018 e il 28 febbraio 2019.
I risultati dello studio sono stati pubblicati venerdì sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine.
Lo studio ha dimostrato che il tasso di mortalità del nuovo coronavirus è tre volte superiore rispetto a quello dell’influenza stagionale, rispettivamente del 16,9% e del 5,8%.
Anche i soggiorni in terapia intensiva sono stati più lunghi: i pazienti affetti da Covid-19 sono rimasti in reparto una media di 15 giorni, rispetto agli 8 giorni dell’influenza stagionale.
I ricercatori hanno tuttavia segnalato alcuni limiti. Hanno notato, ad esempio, che sebbene i test per il Covid-19 siano standardizzati a livello nazionale, le pratiche di screening dell’influenza possono essere state diverse da un ospedale all’altro – cosa che può spiegare, in parte, l’alto numero di pazienti ricoverati per Covid-19.
Inoltre, hanno notato che la differenza nei tassi di ospedalizzazione può essere in parte dovuta all’immunità all’influenza esistente, sia a causa di una precedente infezione, sia a causa della vaccinazione.
Catherine Quantin, professore dell’Università di Digione e ricercatrice dell’INSERM, ha sottolineato che “questo studio è il più grande ad aver confrontato finora le due malattie, e conferma che la Covid-19 è molto più grave dell’influenza”.
“La constatazione che il tasso di mortalità della Covid-19 sia di tre volte superiore a quello dell’influenza stagionale è particolarmente sorprendente se si ricorda che la stagione influenzale 2018/2019 è stata la peggiore in Francia in termini di decessi degli ultimi cinque anni”, ha aggiunto.
La Francia è uno dei Paesi più colpiti al mondo, con più di 59.600 morti e oltre 2,4 milioni di infezioni confermate dall’inizio della pandemia.