Principale Economia & Finanza Recovery Fund in dirittura d’arrivo

Recovery Fund in dirittura d’arrivo

Sul Recovery Fund il Commissario Ue all’Economia Gentiloni invita l’Italia a concentrarsi sulle priorità e sui meccanismi attuativi che deve indicare nel Piano. Mentre il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sottolinea il passaggio positivo in Parlamento della riforma del  Mes, che “dà un chiaro mandato all’Italia per partecipare al consiglio Ue per completare la riforma del Mes, ma soprattutto per poter giocare un ruolo da protagonista per la nuova stagione che si annuncia in Europa con la conferenza sul futuro dell’Ue”.

Conte partecipa al vertice del Consiglio europeo chiamato a dare il via libera al Recovery Fund. Ora l’Ungheria e la Polonia si dicono ad “un passo” dall’accordo”.
Per il vice presidente della Regione siciliana e assessore all’Economia, Gaetano Armao “il Recovery plan elaborato dal governo centrale ignora del tutto le proposte delle regioni italiane, come quelle dei comuni nonché delle parti sociali, rivelando la scelta, del tutto autoreferenziale, di declinare in modo unilaterale lo sviluppo del Paese utilizzando la più straordinaria massa finanziaria a noi messa a disposizione dal secondo dopoguerra ad oggi”.

Il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, evidenzia l’indirizzo “in direzione della coesione sociale, della protezione delle fasce più deboli, di un rilancio della politica industriale, della transizione ecologica, dell’equilibrio di genere, delle regole e degli strumenti per promuovere la società digitale e garantire la sua natura democratica”. Anche per Zingaretti “abbiamo in mano la possibilità di cambiare l’Italia”.

Nel contempo per la Brexit il presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen annuncia di aver depositato le modalità da applicare in caso di ‘No deal’.

Intanto Consiglio, Parlamento e Commissione Ue hanno raggiunto un accordo sui 17,5 miliardi di euro del Fondo per una transizione equa (Jtf) destinato a mitigare l’impatto della transizione all’economia ‘verde’ nelle regioni meno sviluppate, le regioni ultraperiferiche e le isole.

Si stima per l’Italia una dotazione di 937 milioni di euro, che potranno essere destinati anche a iniziative di riconversione industriale. L’attenzione è rivolta a microimprese, università e istituti di ricerca pubblici, innovazione digitale, attività nei settori dell’istruzione e dell’inclusione sociale, fonti rinnovabili, efficientamento energetico e mobilità sostenibile.

La proporzione dei cofinanziamenti è fissata a un massimo di 64 dell’85% per le regioni meno sviluppate, 70% per le regioni in transizione e 50% per le regioni più sviluppate.

Se le risorse del fondo verranno aumentate, dopo il 31 dicembre 2024 sarà introdotto un ‘Green rewarding mechanism’ distribuito tra gli Stati membri più virtuosi.

Infine è stato firmato il decreto di Bando per le aree svantaggiate relativo alle annualità 2018, 2019 e 2020 per l’importo di oltre 36 milioni di euro. La disponibilità del Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a Statuto Speciale saranno destinate ai comuni, o ad aggregazioni temporanee di comuni, confinanti con le due macroaree Valle d’Aosta (oltre 15 milioni di euro) e Friuli Venezia Giulia (quasi 21 milioni di euro).

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